Eurolega, Cholet – Siena: Pianigiani, cauto ottimismo

Siena raccoglie la sfida di Milano e, in campionato, risponde al “6 vinte e zero perse” dell’Armani con altrettanta prepotenza. Liquidata Biella con uno scarto di venti punti (101-81) con sei giocatori in doppia cifra (McCaleb 15, Zisis 10, Rakovic 11, Lavrinovic 22, Kaukenas 16, Aradori 10), per i toscani è già tempo di voltare pagina.

Il secondo posto in campionato (due le lunghezze che separano la Montepaschi dall’Olimpia) è stato già messo da parte in quanto la Montepaschi Siena è attesa dalla delicata trasferta di Cholet per la sesta gara di Eurolega. La squadra sta bene e ha voglia di disputare una grane partita, almeno queste sono le intenzioni della vigilia per come ne ha parlato coach Simone Pianigiani:

Vanoli Cremona: Sekulic e Drozdov le armi micidiali di Mahoric

L’empasse iniziale poteva anche essere preventivata. Quello che sfuggiva, fino a quattro domeniche fa, era il fatto che la Vanoli Cremona potesse di punto in bianco sfoggiare tanta continuità. A scapito di formazioni – Varese, ultima vittima dei lombardi, ne sa qualcosa – con obiettivi dichiaratamente differenti.

Il basket a Cremona rischia di togliere la scena all’altra squadra che ha rappresentato storicamente la città: mentre la Cremonese calcio vive un momento non particolarmente entusiasmante, i cestisti guidati da Tomo Mahoric (nemo profeta patriae, direbbe qualcuno) stanno lentamente – ma inesorabilmente – risalendo la china e hanno già raggiunto la settima posizione.

Non è come stare in cima, dove impera l’Armani Jeans Milano, ma è pure una scalata che merita di essere raccontata: tre vinte e tre perse, recitano i numeri, che non nascondono neppure il fatto – sacrosanto – che Cremona, nelle ultime quattro gare, ha vinto con pieno merito tre partite. E’ una piccola striscia positiva ma sembra qualcosa di più grande: perchè la sensazione della pre season (con tanto di filo da torcere a club quali Siena, Cantù e Biella) era che avrebbe dovuto, Cremona, difendersi con le unghie e con i denti per non retrocedere.

Miami crolla contro Indiana, Dwyane Wade e il peggior incubo

Partiamo da lui: Dwyane Tyrone Wade, nativo di Chicago, venuto al mondo il 17 gennaio 1982. Aggiungiamoci pure il fatto che Flash (da quant’è veloce) è da qualche anno considerato tra i maggiori talenti cestistici degli Stati Uniti d’America. Roba da pensare a Miami e arrivare con il pensiero a sovrapporre lo stemma degli Heat al volto dello stesso Wade.

Che, a Miami, gioca dal 2003 con esiti più che positivi: a livello di squadra, ha contribuito in maniera significativa alla conquista del titolo Nba dello scorso 2006, a livello personale si è contraddistinto per una serie di riconoscimenti. 1 volta MVP delle Finali NBA (2006), 6 volte NBA All Star (2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010), 1 volta miglior giocatore dell’All-Star Game (2010), 5 volte quintetto ideale NBA. Roba che, avere uno così è già una bella garanzia. Ma Wade – alla fine della passata stagione – ha cominciato a fare i capricci, a puntare i piedi, a mostrare i muscoli:

“Voglio vincere” – ha fatto sapere alla società – “e se non comprate nessuno, vado via”.

Mica per altro gli Heat si sono mossi con prontezza quasi militare: in sequenza gli hanno servito su piatto d’argento uno come LeBron James, vale a dire il secondo miglior giocatore in circolazione (perchè Kobe resta su un altro pianeta), e la ciliegian sulla torta rappresentata da Chris Bosh. Come se Lionel Mess e Cristiano Ronaldo, a un certo momento, cominciassero a giocare nella stessa squadra di calcio.

“Vai Dwyane” – deve avergli replicato il club – “vai e vinci”.

Belinelli e Hornets ko, Boston si risveglia

Undici vinte e due perse: la seconda sconfitta per i New Orleans Hornets di Marco Belinelli giunge – forse inattesa – sul parquet di Los Angeles e di fronte a una compagine – quella dei Clippers – che ha saputo difendere bene e ripartire anche meglio: finisce 99-95 dopo 40′ di grande agonismo e incertezza.

L’italiano ex Warriors e Raptors non incanta ma nei 14 punti messi a referto si conferma in fase di crescita con 2/9 da tre punti e un assist in 39’22”. Meglio di lui, il compagno di squadra David West, autore di 30 punti e dieci rimbalzi complessivi.

Inevitabile la presa d’atto che vede i Clippers finalmente fuori da una storia recente che raccontava di 9 sconfitte consecutive. Per i padroni di casa, 27 punti di Gordon.

Benetton Treviso, Repesa: “Paok in Eurocup, test duro”

Esame Paok Salonicco per la Benetton di coach Jasmin Repesa. Secondo match del gruppo F di Eurocup per i trevigiano: trasferta in Grecia con la certezza di avere inanellato un buon momento di costanza (due successi consecutivi).

I greci invece sono reduci dalla recente sconfitta contro il Panionios nella quinta giornata di regular season ellenica (74-63) e viaggiano ancora a 0 punti nella graduatoria di Eurocup.

Le due squadre non si affrontano da 10 anni: dicono le statistiche che nel corso dei sette precedenti fin qui messi in archivio,  tutti rigorosamente in competizioni europee (Eurolega e Coppa Korac) il bilancio è di cinque vittorie biancoverdi a fronte di due delle aquile. Il coach Repesa parla di un match impegativo.

“Questa trasferta sarà molto importante per noi che arriviamo da 2 vittorie di fila. Sappiamo bene che a livello morale il fatto di vincere un’altra partita potrebbe aiutarci; siamo una squadra giovane per la quale questi aspetti contano e rischiano di essere determinanti: trovare fiducia e serenità provocherebbe progressi, nel gioco ma banalmente anche negli allenamenti. Sarà un test vero quello di domani. A Salonicco il campo è molto caldo, e sappiamo che perdere in un ambiente del genere può dare fastidio”.

A1 6a giornata: Vanoli Cremona – Cimberio Varese 103-79

Batosta da ricordare, per Varese, che in partita non ci entra proprio mai: gli uomini di Recalcati restano sbigottiti di fronte a una Vanoli Cremona che non perde concentrazione in nesun frangente della partita.

Il segreto dei padroni di casa? Almeno due: difendersi in modo eccellente e attaccare con estrema facilità. Eloquente, in tal senso, il risultato del primo quarto. 26-7 per i lombardi con Sekulic abile a trascinare i compagni (alla fine, 18 punti per lui).

Nei tre quarti restanti, Varese non gode di buona salute e lo si vede: Goss non trova varchi mentre Drozdov, Rowland e Milic sbattono sul muso della retroguardia ospite schiacciate a raffica. I 24 punti di differenza con cui si archiviano i 40′ complessivi sono l’effettiva misura di quanto si è visto sul parquet: sei cestisti di Cremona in doppia cifra (Rowland 10, Sekulic 18, Perkovic 16, Milic 12, Foster 12, Drozdov 16); per Varese, Righetti (che ne fa solo 12) è il più prolifico.

Il tabellino:

Teramo esonera Capobianco e attende Crawford

Sei partite e altrettante sconfitte: inesorabile la classifica che, di fianco alla voce Teramo annota uno zero privo di fraintendimenti. Inevitabile che il primo a finisre in discussione fosse coach Andrea Capobianco che, proprio oggi, ha ricevuto il benservito dalla dirigenza.

Esonerato il napoletano classe 1966, che era approdato a Teramo nella stagione 2008-09 riuscendo a raggiungere nello stesso anno il terzo posto e storici play-off, Capobianco non conosce ancora il nome del sostituto perchè il patron del club,  Carlo Antonetti, non lo ha ancora reso noto.

La rinuncia al tecnico che alla guida di Teramo si era aggiudicato il premio come “Miglior tecnico del campionato italiano 2008-2009” arriva dopo la sconfitta della squadra contro la Benetton Treviso in una trasferta conclusasi col netto punteggio di 90-71. Il prossimo turno pone Teramo di fronte ai campioni d’Italia della Montepaschi Siena.

Intanto a rinforzare la rosa biancorossa si attende l’arrivo di un nome di spessore. nelle ultime ore si è parlato con sempre maggiore insistenza della guardia Joe Crawford, 24 anni, ex Kentucky, e di recente con i Sacramento Kings nel corso della pre season.

A1 6a giornata: Canadian Bologna – Sutor Montegranaro 77-79

Futurshow Station in silenzio, il finale è stato un epilogo amaro per i padroni di casa che hanno fallito miseramente l’opportunità di acciuffare quantomeno i supplementari. Prima parte di chiara marca ospite, con Montegranaro capace di portarsi in avanti della bellezza di 25 punti per poi sgretolare – sotto gli affondi di una Bologna rinsavita – il bottino acquisito fino a correre il rischio di uscire sconfitta.

Invece, dopo aver stremato psicologicamente i padroni di casa, gli uomini di Pillastrini si sono seduti sugli allori e hanno provato a vivere di rendita. Nulla di più disastroso: meno male che, nel finale, c’è l’ex Sharrod Ford i cui due liberi sono decisivi ai fini del risultato. Le percentuali del primo parziale degli uomini di Lerda sono eloquenti: 3/18 in 10′ con otto tentativi falliti da fuori, meno quindici dagli avversari alla fine del secondo quarto.

Pazzesco quello che accade dopo: cinque triple, (quattro consecutive) e un parziale di 19-6 porta Bologna a meno uno quando manca un solo quarto: partita ufficialmente riaperta,  Arriva a -1 all’inizio dell’ultimo quarto. Marcellus Kemp (23 punti) cerca di prendersi sulle spalle il resto del quintetto ma se dalla sua mano arrivano i canestri che tengono la partita sul punto a punto, da quelle stesse mani arriva pure l’errore decisivo che nel finale lascia immutati i due punti in più messi a referto dagli ospiti. Nelle file di Montegranaro, ben quattro i cestisti in doppia cifra: Cinciarini 11, Jones 12, Ivanov 14, Ford 21.

Il Tabellino:

A1 6a giornata: Armani Jeans Milano – Lottomatica Roma 76-70

Il colpo d’occhio, al Forum di Assago, è quello delle buone occasioni: poco meno di 5 mila spettatori ad assistere alla sfida tra i capoclassifica dell’Olimpia Milano e una Lottomatica Roma (guida il duo Boniciolli – Tanievic) ancora troppo acerba per poterla inserire nel novero delle favorite per la vittoria finale. Anzi: avanti così, per i capitolini diventa difficile anche solo la conquista di un posto sicuro ai play off. Altalenante Roma, già in grande spolvero l’Armani nonostante la prima parte della partita racconti l’esatto contrario. Gli uomini di Boniciolli partono forte: l’ipotesi di sbacare Milano sembra qualcosa di più alla fine del secondo quarto, quando il vantaggio capitolini (43-48) si assottiglia rispetto al 22-30 con cui si era liquidata la prima frazione ma resiste ugualmente. Ritmi da paly off, va detto: ci si è divertiti per i costanti capovolgimenti di fronte che hanno saputo coinvolgere i presenti. L’immediato 7-2 degli uomini di Bucchi è stato illusorio perchè l’Armani sarà poi costretta a inseguire per una buona mezz’ora. In apertura di secondo quarto, Roma tocca il più dieci (22-32) e gongola – punto più, punto meno – al cospetto di una Olimpia nuovamente padrona del gioco a metà del terzo parziale (Milano a -1, 50-51). Pare una storia da riscrivere, invece tre triple consecutive di Smith consentono ai capitolini di riprendere il largo. Altro meno dieci per l’Armani (52-62), a cui non resta che disputare un ultimo quarto alla perfezione. Dire che Mancinelli e compagni ci riescono è quasi eufemistico: in apertura di ultimo quarto un netto 9-0 costruito da Jaaber e Van den Spiegel consente a Milano di affacciarsi in testa, Hawkins e ancora Jaaber concludono il capolavoro. Armani ancora prima in classifica a punteggio pieno, l’ex Hawkins (22 punti) è il miglior marcatore della serata mentre la verve di Smith (alla fine 21 punti) non salva Roma. La solita Roma: bella che quasi incanta e poi brutta. Talmente brutta che ti chiedi perchè.

Il tabellino:

Bargnani schianta i Celtics, bene New Orleans

La magica serata Nba è stata ancor più indimenticabile per Andrea Bargnani, oramai autentica stella (tra le stelle) in casa dei Toronto Raptors. 29 punti per il Mago, canadesi capaci di travolgere il mare verde di Boston e liquidare i Celtics a una manciata di secondi dalla sirena, quando gli ospiti hanno avuto palla in mano ma la conclusione di Garnett si è stampata sul ferro.

Il 102-101 con cui Toronto ha messo fine alle impietose statistiche (8 sconfitte di fila contro Boston). Decisivi, ai fini della vittoria, i 2 liberi infilati a 2 secondi dalla sirena da Amir Johnson. Per Bargnani, numeri da primadonna eccezion fatta per quei due miseri rimbalzi messi a referto. Troppo pochi per consacrare definitivamente il 25enne. Per il resto, 29 punti con 9/20 al tiro, 2/6 da 3 punti, 9/13 ai liberi e la sensazione che contro Glen Davis (non proprio uno qualunque) potesse fare quello che gli pareva. L’ex Benetton Treviso a fine gara:

“Avevamo tutte le scuse del mondo ma abbiamo lottato fino alla fine contro una squadra che ha più talento di noi. Non battevamo i Celtics da anni, abbiamo giocato in modo tosto. Non ci siamo accontentati,siamo stati aggressivi e questo ha pagato. Sapevamo che dovevamo correre, dovevamo sfruttare le nostre qualità atletiche. Lo abbiamo fatto, aiutati anche da un pizzico di fortuna”.

A1 6a giornata: Scavolini Pesaro – Dinamo Sassari 79-68

Quattro vittorie in sei gare. La Scavolini ha incrementato la striscia positiva liquidando la Dinamo Sassari con undici lunghezze di vantaggio: partita mai in discussione, raccontano impietosi i parziali, nel corso della quale la rincorsa degli ospiti ha avuto quale momento di maggiore efficacia quello finale, quando le distanze si sono ridotte a sette punti.

Poi, ennesimo affondo locale e il più undici alla sirena finale. Per i sardi, seconda sconfitta di fila: non sono bastati i punti di Hunter (22 a referto) e White (15) perchè sul versante opposto il gioco corale della formazione marchigiana ha fruttato una prestazione più che dignitosa. Non solo i 20 punti di Daniele Cinciarini ma anche altri quattro (Hackett 12, Lydeka 11, Aleksandrov 14, Almond 14) in doppia cifra.

Il tabellino:

SCAVOLINI PESARO-DINAMO SASSARI 79-68
(23-12, 39-26, 57-45)
PESARO: Traini 3, Hoover, Cakic 2, Flamini 3, Hackett 12, Lydeka 11, Aleksandrov 14, Almond 14, Cinciarini 20, Testa ne, Cusin ne, Bartolucci ne. Allenatore: Dalmonte.
SASSARI: White 15, Hunter 22, Devecchi, Cittadini 2, Sacchetti 1, Tsaldaris 11, Vanuzzo 3, Pinton, Hubalek 14, Maninchedda ne. Allenatore: Sacchetti.
ARBITRI: Cicoria, Quacci, Aronne.
NOTE: tiri liberi: Scavolini 26/33; Sassari 16/20. Tiri da tre: Scavolini 9/16; Sassari 2/19. Usciti per 5 falli: Hackett, White, Hubalek.

A1, risultati e classifica alla 6a giornata

La sesta giornata del campionato di basket A1 riserva qualche sorpresa: bene l’Armani (sempre prima in solitaria) contro una Lottomatica Roma che è crollata nel finale. Vittorie esterne per Bennet Cantù (ad Avellino), Pepsi Caserta (a Brindisi), Montegranaro contro Canadian Bologna. Compito più semplice del previsto per Cremona (che rifila 24 punti di differenza alla Cimberio Varese). Venti lunghezze di vantaggio per Montepaschi Siena su Angelico Biella, diciannove per la Benetton Treviso su Teramo.

I risultati della 6a giornata

Air Avellino-Bennet Cantù 71-75
Benetton Treviso-Banca Tercas Teramo 90-71
Enel Brindisi-Pepsi Caserta 64-76
Scavolini Siviglia Pesaro-Dinamo Sassari 79-68
Montepaschi Siena-Angelico Biella 101-81
Armani Jeans Milano-Lottomatica Roma 76-70
Canadian Bologna-Fabi Montegranaro 77-79
Vanoli Braga Cremona-Cimberio Varese 103-79

Due lunghezze (12 punti a 10) separano Milano da Siena; segue a otto punti un poker di squadre (Varese, Bologna, Pesaro, Cantù), mentre sono cinque le formazioni appaiate a 6 (Sassari, Avellino, Biella, Cremona, Montegranaro). Maluccio Roma (4p), Teramo fanalino di coda con zero punti all’attivo.

Classifica alla sesta giornata:

Oklahoma espugna Boston, Bargnani trascina Toronto. LeBron a Wade: “Fuori dagli schemi”

I risultati della notte di Nba hanno regalato più di una sorpresa. La prima, in ordine di importanza, è data dalla sconfitta interna dei Boston Celtics, liquidati con eccessiva facilità dagli Oklahoma City Thunder a cui è riuscito di imprimere una marcia in più negli ultimi due parziali e chiudere i conti per 84-89.

Presi per mano da Russell Westbrook (31 punti), gli ospiti non hanno faticato ad approfittare della serata storta dei locali. Tornati, specie in determinati frangenti del match, brutti e impossibili.

Indomita Los Angeles: Lakers ok contro Minnesota e in grado di sfruttare un Kobe Bryant sempre più risolutorio e implacabile (23 punti e otto rimbalzi) ma pure la buona luna di Matt Barnes che piazza a referto 24 punti. Timberwolves battuti per 112-95.

Miami Heat dimostra che, in questa fase, la sua forza stia tra le mani di LeBron James e Chris Bosh: male Dwyane Wade, qualche appannamento di troppo ma i Bobcats Charlotte solo solo riusciti per piazzare qualche graffio alla fine indolore. James ha siglato 32 punti, Bosh ne ha piazzati altri 22 (con 14 rimbalzi). Sintetizza la serata lo stesso LeBrown:

Air Avellino, Vitucci: “Contro Cantù sarà durissima”

E’ la vigilia dell’anticipo di campionato tra l’Air Scandone Avellino e la Bennet Cantù. Partita che si preannuncia insidiosa per i campani, impegnati contro un avversario in forte crescita di gioco e convinzione. Il coach degli irpini, Frank Vitucci, teme molto la gara e invita i suoi alla massima concentrazione.

“Sarà una sfida accattivante – esordisce – che ci servirà a capitalizzare l’ultima importante vittoria in trasferta. In un campionato come quello di quest’anno vincere fuori può far fare un passo in avanti, ma soltanto se si riesce a vincere in casa. Dobbiamo assolutamente far fruttare lo sforzo fatto a Montegranaro. Sicuramente sarà fuori Casoli per un problema al ginocchio, mentre tra gli altri non ci sono defezioni”.

Il coach torna su un test amichevole contro Cantù, ma è convinto che sarà invece molto più dura:

Abbiamo già affrontato Cantù al Vito Lepore: quel precedente conta poco ma comunque fu partita vera, non da pre-season. In ogni caso, quella di domani è una delle gare più difficili, ma potrà essere una rampa di lancio per il proseguo. Loro si stanno confermando una squadra solida, tarata su un livello di competizione medio alto. Ovviamente non è un ostacolo facile ma – conclude Vitucci – ogni partita fa storia a sé”.