Questo Lin è proprio un Marziano!

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Il taiwanese-americano firma anche il 6° successo consecutivo dei Knicks a Toronto con un canestro da 3 a mezzo secondo dalla fine, quello del 1° vantaggio: 27 punti, 11 assist e 8 palle perse. Tripletta di Miami in  trasferta che sale al n.1 dei pronostici. E tutte le ultime news della NBA. Nella serata in cui perde 8 palloni la grandezza di Jeremy Lin è anche quella di essere il n.1 degli assist (11, suo record personale come quello dei trurnovers…), il top scorer (27 punti (9/20,   2/2 da 3, 7 liberi su 11, 2 rimbalzi, 8 perse, 11 assist in 43’) e il canestro della vittoria.

Quello da 3 punti, errore di Shumpert, rimbalzo in attaccvo di Tyson Chandler, palla  quasi sulla metà campo a Lin che avanza in palleggio contano i secondi: -5, 4, 3, 2, 1 e jump dagli 8 metri perfetto in faccia al povero Calderon, anche lui nell’ennesima serata di grazia, e …alla faccia di quelli che sostenevano non avesse tiro da 3.  L’ultimo capolavoro di “Lincantatore”  che suggella la sesta vittoria consecutiva dei Knicks e l’incredibile ascesa  di questo  laureato in lettere di Harvard  che ingaggiato a gettone dai Knicks è assurto nel giro di una decina di giorni fra le star, ormai un eroe della comunità americano-asiatica che ha tifato per lui sostenendo l’urto dei 20009 spettatori dell’Arena dei Raptors nel secondo sell-out della stagione.

Continua la bella favola del figlio di immigrati di Taiwan, mentre Mike D’Antoni si deve fare largo nella ressa davanti allo spogliatoio con una frase scherzosa:

“Sbaglio o siamo nei playoff?”

In effetti la stagione sta girando nel migliore dei modi per il fortunatissimo coach di New York che un mese fa era contestato dal suo pubblico e rischiava il posto, mentre oggi può pensare al rinnovo del suo contratto  di 24 milioni di dollari in scadenza a fine stagione.

“Questo Lin ha salvato il posto di lavoro a tante gente…”,

ha scritto un collega americano. Pensavo alla stessa cosa. Vedremo se questa passeggiata nella favola proseguirà, intanto è rientrato Stoudemire dopo quattro turni di assenza per la morte del fratello (ennesima versione, stavolta in un incidente d’auto ) mentre adesso si aspetta con curiosità di vedere se l’ingranaggio funzionerà anche col recupero di Melo Anthony.

Toronto ancora senza Bargnani  (e Bayless)  è sempre stato avanti, 24/12, 47/36 all’intervallo, 75/66 nel 3° tempo e 78-66. Qui c’è stato un 10-0 dei Knicks, 78-76, Toronto riparte sul Kleiza e Barbosa, 84/77 a 2’ dal termine, la situazione si capovolge definitivamente, con una schiacciata di Shumpert i Knicks arrivano al pareggio, perdono il rimbalzo difensivo, palla a Lin che s’inventa anche matchwinner quando manca mezzo secondo alla fine. Un  tiro mortifero, senza dare il tempo ai Raptors  per l’ultimo tiro, ovvero come perdere una partita guidata per 48 minuti meno mezzo secondo! 

Toronto di Dwane Casey dimostra quest’anno di avere gioco e carattere, con un Calderon “versione Lin” e viene dato in partenza (Lakers?). Kleiza ha portato punti e ben 11 rimbalzi spostando il duello sotto canestro (6 in meno dei rivali), Barbosa ha inventato canestri, troppo facile pensare all’assenza di Bargnani perché questa è una squadra diverse che ha liberato altre energie.

Terzo successo consecutive in trasferta dei giovani di Washington che approfittano dell’uscita dopo 1’55” di LaMarcus Aldridge,  neo-All Star, non bastano i 33 del francese Nicholas Batum per spegnere la serata pirotecnica delle 3 guardie dei Wizard, Nick Young (35 punti, hig stagionale),  John Wall (29) e Jordan Crawford (21) che fanno tre quarti del lavoro complessivo, con 31/47 al tiro contro il 48-80 totale. Nick Young sulla cui storia è stato girato un documentario ha segnato nelle ultime 3 gare ben 79 punti.

San Antonio allunga a Denver la sua striscia vincente (8/0), adesso  vanno forte anche on the road (7/8) e scavalcano (20/9) i Clippers al 2° posto della Western Conference dove Oklahoma (22/6) respinge l’assalto di Utah. Nella Eastern invece tutto come il turno precedente avendo vinto le 2 bigs  Chicago (24/7) senza Rose per i problemi alla schiena e  storica tripletta  in trasferta e in tre notti (non accadeva dal ’79 con i Phoenix Suns) e con uno scarto-record dib17,5 punti  di Miami (23/7)  che al tridente  LeBron-Bosh-Wade  aggiungono un altro dente.

Si tratta del rookie Norris Cole di Cleveland State, 1,88, 23 anni che tocca l’high personale di 20 punti (totale di 40 nelle ultime 3 gare), ultimo arrivato nella casa degli Heat che nei polls vanno al n.1. Cole venne scelto al n.28 da Minnesota che poco convinta delle qualità  l’ha ceduto per il croato Bogdanovic (che gioca nell’Ulker Istanbul) e una seconda scelta per far spazio a Ricky Rubio e puntare sull’esperienza di Barea. Un errore, Rubio non si discute ma con Cole, che ha firmato per Miami solo il 9 dicembre, avrebbe avuto lo squadrone  dei prossimi 5 anni e  avendo bisogno di punti viste le percentuali di tiro dello spagnolo ha preso dalla D-League Malcom Lee una pont guard tiratrice.

A proposito di matricole: Kyrie Irving, n.1 del draft, rientra nei Cleveland contro i Miami, proprio la squadra contro la quale ha sbattuto pesantemente il capo con un principio di commozione cerebrale.

Per la cronaca le squadre del West sono 73-52 con quelle dell’Est anche se Oklahoma è una magnifica ciambella, con un buco nella difesa,  perchè Chicago vince anche senza Derrick Rose e con un centro leggero e con pochi punti nella mani come il francese Noah  e perché il destino di questa stagione lo si può leggere nella strepitosa serie di 4 vittorie  seguite allo stop nel derby contro Orlando, e Cleveland sarà la prova del nove. “Siamo davanti alla grande sfida, la gente aspetta questo momento da 40 anni”, dice  il giovane coach Erik Spoelstra un altro asiatico (lui è di origine filippina ) di successo.

Per la storia, invece, Ben Wallace (Detroit) con 1055 gare ha battuto la più lunga serie di partite nella storia della NBA per un giocatore trascurato dal draft, ovvero come costruirsi una carriera dietro star di successo, come hanno fatto in Italia Vittorio Gallinari a Milano e Marco Carraretto a Siena.

Sky offre oltre al rotocalco settimanale “NBA action”  del giovedì (20.30) 3 partite in alta definizione, peccato che la programmazione fosse mirata alle partite del Gallo che starà fuori per un mese. In ogni caso Denver ha ripreso a vincere (+17  pur mancando anche di  Mozgov e Nene e grazie al rilancio del personaggio  Chris Andersen contro i Phoenix che non hanno mandato in campo Steve Nash, il re dell’assist). Primo appuntamento a Dallas, contro i campioni in carica,  alle 2.30 di notte fra il mercoledì 15 e giovedì 26 febbraio  su Sky Sport 2HD (replica giovedì alle 14 e alle 21), secondo Denver-Memphis alle 2 fra venerdì e sabato (replica sabato 18 alle 14 e 19). Ultimo show, i Clippers  subito il sorpasso contro San Antonio vogliono riprendersi il 2° post nel prime time di sabato sera 18 febbraio  ore 21.30 e replica domenica alle ore 12).

Risultati martedì 14 febbraio: Toronto-New York 87-90, Indiana-Miami 90-105, Detroit-San Antonio 95-99, Chicago-Sacramento 121-115, Memphis-Houston 93-83, Oklahoma-Utah 111-85, Denver-Phoenix 109-92, Portland-Washington 109-124, LA Lakers-Atlanta 86-74.

Enrico Campana

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