Cinque partite nel corso della regular season Nba del 24 gennaio: massimo stagionale per Andrea Bargnani assente nelle ultime 6 gare per un infortunio al polpaccio. Washington ha licenziato Flip Sauders. Stanotte la scadenza per i rinnovi del contratti del draft-2008: Gallinari e Kevin Love accetteranno le offerte o diventeranno restricted free agent?
Dopo il Gallinari-show (37 punti) al Madison venerdì notte, ecco la risposta di Andrea Bargnani con 36 punti, high personale in questa stagione e del turno di martedì, che al rientro per uno stiramento al polpaccio della gamba sinistra e 6 gare saltate, ha riportato al successo i Raptors a Phoenix spezzando una serie di 8 sconfitte consecutive. Dwayne Casey ha rivoluzionato il suo quintetto, col ritorno di Bargnani è uscito Ed Davis e al centro ha puntato su Aaron Gray al posto di Amir Jonhson.
“Era assolutamente necessario provare qualcosa di nuovo”, ha commentato il coach dei Raptors che ha visto la propria squadra andare sotto di 10 nel 1° quarto (17-27) e fino a un massimo di 14 punti. La riscossa è stata firmata dal Mago il quale ha segnato 27 punti su 36 nella seconda parte della gara. I Raptors hanno quindi recuperato e sono passati al comando con due ottimi parziali, 31-25 e 31-19 nel 2° e 3° tempo, e poi gestito il vantaggio con i canestri di Bargnani e Leandro Barbosa, l’ex di turno.
Il successo è arrivato grazie anche al tiro da 3, 4 su 6 di Bargnani e 3 su 3 del brasiliano che da parte sua ha segnato 19 punti. Anche stavolta Toronto non è arrivata ai 100 punti, ma ha dimostrato di saper difendere, di avere buoni nervi, di poter avere la meglio sotto canestro (46 rimbalzi contro 40), ma certo non avrebbe vinto senza un Bargnani tanto motivato che ha segnato da solo il 35% dei punti, con 10/21, 12 liberi su 12, 6 rimbalzi, 2 assist in 42’16”firmando la gara del rilancio personale e quella della sua formazione. I Raptors sono lontani da proiezioni di playoff ma tentano di recuperare terreno nelle prossime gare e venerdì si profila la sfida con Gallinari a Denver. Migliora, il gigante romano, anche la sua posizione nella classifica marcatori, dove era all’8° posto con 22,3, e aveva toccato in precedenza un massimo di 31 punti con Minnesota, e segnato 30 punti con Dallas e 28 con Orlando.
I Raptors non avevano mai vinto con Phoenix in 8 anni e 14 sconfitte, ai Suns non sono bastati 48 canestri contro 32 da sotto e i 17 punti e 14 assist di Steve Nash che ha vinto il duello con Calderon e i 20 punti e 12 rimbalzi del polacco Marcin Gortat, il segno che i canadesi hanno un buco nella loro area di difesa. Gortat non aveva potuto giocare gli europei non avendo potuto la sua federazione garantire la copertura assicurativa. Intanto Mike D’Antoni è riuscito a spezzare la serie nera di 6 sconfitte a Charlotte, una delle 3 peggiori franchigie, nonostante lo 0/9 al tiro e 1 solo punto di Melo Anthony, molto frastornato dagli ultimi eventi, specie lo show al Madison di Gallinari al quale aveva preso il posto 11 mesi fa per portare i Knicks al titolo.
“Melo” ha cercato di farsi perdonare con 11 rimbalzi e 4 assist, la matricola Shumpert continua a litigare col tiro (1/9), la sorpresa è stato Landry Fields, guardia alta, con 18 punti e 5 assist, ok Stoudemire, importante la panchina che grazie alla rotazione di tutti i 13 giocatori dell’ex coach di Milano e Benetton ha dato più della metà dei punti E il MVP è stato certamente Tyson Chandler con 20 punti e 17 rimbalzi già catturati in precedenza con Phoenix.
Dopo i soli 56 punti segnati a Boston Orlando ha vinto nettamente a Indiana senza la doppia-doppia di Howard (14 punti e 9 rimbalzi), l’attacco è stato armato dalle 6 bombe di Ryan Anderson.La serie di 7 vittorie di Memphis, prima nel Southwest, è terminata a Portland e con 10/7 retrocede al 1° al 3° posto nel Soutwest e Dallas arriva in vetta mentre ci torna San Antonio con 11 vittorie e 7 sconfitte. Intanto si attendono le decisioni per il rinnovo dei contratti dei giocatori del draft 2008, il termine scade stanotte, vedremo se Minnesota e Denver che hanno già speso molto investiranno su Kevin Love (4° marcatore e 2° rimbalzista, selezionato per il Dream Team di Londra) e Danilo Gallinari in grande crescita.
Se i loro agenti non chiuderanno entro la mezzanotte, diventeranno restricted free agent, e cioè a fine stagione potranno scegliersi la nuova squadra. E ci sarebbe un’asta. I risultati dei giovani scapestrati di Washington, 2 sole vittorie, sono costati la panchina a Flip Saunders che era già stato licenziato negli ultimi anni da Minnesota e Detroit. Al suo posto il presidente Ted Leonis ha detto ok alla soluzione di Randy Wittman, l’assistente di Saunders già esperto nelle entrate a treno. Si tratta però di una soluzione passeggera.
“Con tutto il casino che ha combinato, Ernie Grunfeld poteva rimboccarsi le maniche e allenare lui la squadra”,
questa la dura critica al general manager per aver sbagliato il mercato, con vari giovani di talento, fra i quali la star è certamente John Wall, senza però un giocatore esperto con il carisma per fare da giubbetto antiproiettile al coach con 16 anni di NBA sulle spalle, considerato un duro. Stanotte Denver chiude a Sacramento il giro di 5 trasferte, ne ha vinte 4 su 4 all’Est, poi tornerà a casa venerdì coi Raptors che da Phoenix si spostano a Salt Like City, una delle squadre più brillante in questo primo mese di NBA post-lock out.
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