Più di uno spunto di riflessione dopo le partite di regular season Nba dell’11 gennaio: conferma dei progressi di Danilo Gallinari (16,7 di media) che punta in alto e trascina Denver alla vittoria contro New Jersey; con 40 punti di Kobe Bryant i Lakers vincono la prima gara esterna a Utah; Chicago e Oklahoma arrivano a 10; ancora stop per Miami. Notiziola di mercato: Dwight Howard ai Bulls?
Andrea Bargnani ha concluso anzitempo, per uno stiramento al polpaccio, la peggior gara in attacco della sua ottima stagione nel corso della quale è arrivato al top fra i marcatori (7° assoluto, 23,8 di media). Ma adesso rischia di essere superato da LaMarcus Aldrige avendo segnato coi Kings solo 10 punti, 2 canestri e 6 tiri liberi su 6, 2/13 al tiro e 0/3 in 28’. Platonica quindi la nuova doppia-doppia del Mago, che ha catturato 10 rimbalzi segnando miglioramenti in questo settore. Dopo aver cambiato allenatore (Keith Smart per Paul Westphal) Sacramento si è presa la prima vittoria esterna a Toronto grazie ai 19 rimbalzi (e 21 punti) di DeMarcus Cousins in disaccordo con l’ex coach e sfruttando la libertà concessa dalla difesa canadese ai tiratori avversari: Tyreke Evans (29 punti, 14/14 liberi e 7 rimbalzi) in continua crescita e i 12 punti nel finale del rookie Isiah Thomas scelto all’ultimo giro del draft dai King. Fra i Raptors non è stato sufficiente il positivo ritorno, dopo l’operazione al ginocchio, del cecchino lituano Linas Kleiza e i 24 punti del brasiliano Leandro Barbosa.
Conferma piena invece per Gallinari nella serata in cui l’assenza di Ty Lawson, point-guard titolare, ha ridato slancio all’antico (va per i 37 anni, di cui 12 trascorsi nella NBA) Andre Miller che con 12 punti e 12 assist ha dato ritmo a Denver nella divertente galoppata contro i Nets, con ben 37 assist, la miglior cifra di gioco di questa stagione. In questo contesto, contro un’avversaria capace di improvviso lampi (Deron Williams ha servito 13 assist, high della giornata, prima di essere espulso per due tecnici, mentre Jordan Farmar reduce dall’esperienza col Maccabi è stato il top scorer con 26 punti), Gallinari ha impressionato ancora il suo staff per la personalità nel gestire la squadra, oltre a essere nuovamente il miglior realizzatore della sua squadra (22 punti in 32 minuti, 7/11, 2/3 da 3, 6/6 dalla lunetta, 5 assist, 2 rimbalzi), la regolarità (16,7 punti di media) e una sicurezza in difesa.
I Nuggets vanno 7/4 e fa la sua bella figura (15 punti e 8 assist) anche Rudy Fernandez al quale coach George Karl ha chiesto anche di spingere il gioco per dare fiato a Miller. Adesso per Denver ci sono venerdì Miami, bloccata dai Clippers nel supplementare, e poi la sorprendente Utah punita al supplementare da Kobe Bryant che ha segnato 40 punti, dopo i 48 della sera precedente, quindi 88 in due partite, una performance stupefacente pensando che, a parte gli anni, da tre mesi i medici gli consigliano un’operazione al polso. New Orleans che nel turno precedente aveva vinto a Denver ha pagato in casa con la rilanciata Oklahoma (quinta vittoria consecutive) problemi fisici e assenze: stiramento per Ariza, caviglia per Xavier Henry, un lutto in famiglia per Jason Smith e Eric Gordon, il riferimento dell’attacco, il quale sta anche curandosi al ginocchio e non tornerà prima di 2 settimane.
Marco Belinelli non è riuscito a dare la scossa come la sera precedente, con 5 tiri da 3 falliti e un 3/10 l’attacco ne ha risentito pur giocando ben 39’ (3 rimbalzi, 2 assist) in seguito ai larghi vuoti nella trazione posteriore. Ricapitolando, quattro vittorie in trasferta, la prima di Sacramento e dei Lakers che vanno 8/4 e sono primi nella loro divisione, la seconda di Dallas col successo importante di Boston, e infine il rilancio dei Magic che passano a Portland, una delle squadre rivelazione. New York ha battuto al Madison la capolista della divisione Atlantic, è il quarto successo e il “seminario” sulla difesa voluto da Mike D’Antoni ha avuto successo, per ora il peggio è dimenticato.
Chicago ha dato un turno di riposo a Derrick Rose per il problema al gomito sinistro perché l’avversario (Washington, 1 solo successo) lo consentiva. Chicago ha raggiunto come Oklahoma le 10 vittorie e adesso si sente parlare di una trattativa con Orlando per l’arrivo di Dwight Howard. Mettere al posto dell’ammirevolissimo francese Joaquin Noah il centro dei Magic, miglior rimbalzista della Lega, farebbe ovviamente pendere la bilancia del pronostico dalla parte dell’ex squadra di Michael Jordan. Per finire, nella serata in cui LeBron è stato miglior marcatore (23 punti), rimbalzista (13), e assist-man (7) allo Staples center gli heats hanno trovato sulla loro strada un Chris Paul mostruoso. Con l’arrivo in California è il punto di forza delle ambizioni dei Clippers e ha segnato 27 punti, più 11 assist e 5 rimnbalzi. I migliori del turno (11 gare) sono stati fra i marcatori Kobe Bryant (40 punti), fra i rimbalzisti il ribelle DeMarcus Cousins (19), per gli assist Deron Williams (13) e Jordan Farmer con 6 canestri da 3 a Denver, la gara col maggior punteggio totale (238 punti).
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