Voti alla A1 del 2011: quando il basket risponde picche

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Il campionato di basket A1 arriva a fine anno con i palazzetti affollati grazie anche al lock out ma la doppia telecronaca non produce l’effetto voluto: ecco perché

E cioè Cuori, Quadri, Fiori e Picche: l’ordine dei valori nelle carte da gioco e anche il valore di questo basket in questa stagione ancora lontana dallo scollinare la sua metà. Anche se il Natale ha sorpreso con regali non graditi (da Milano in piena digestione da cenone Top 16) o graditissimi, ovviamente da Cantù che oltre a essere motivata dalla voglia di riprendersi dalla striscia di sconfitte e dal battere Milano si è trovata sul piatto del dolce un avversario distratto e scarico. Ma di questo ne trattiamo dopo… Per me, Giancarlo Fercioni, regista di professione, appassionato di basket a tempo pieno e scribacchino part-time, mescolando il mio  mazzo di carte, novello cartomante ne estraggo alcune.

  • ASSO DI CUORI: per il pubblico, quello sugli spalti, quello che è tornato ad applaudire le squadre sui vari campi, a vedere di persona i propri beniamini perché la televisione è bella, divertente, a volte anche istruttiva ma non deve sostituire la realtà…. E se poi la qualità è quella vista sinora, ragione di più.
  • TRE DI CUORI: nella briscola è carta importantissima, ma non quando gli altri calano altri semi: il Lock Out NBA. E’ stato un ottimo richiamo, ci ha aumentato esponenzialmente la visibilità permettendo di dare visibilità anche su chi sembra quasi refrattario al Basket e cioè le TV Mediaset. Facendoci rivedere volti noti e meno noti sui nostri campi l’appeal sembrava quasi quello del “Contrattone De Michelis”. Poi qualcuno ha calato picche facendo morire l’interesse con prodotti televisivi rivedibili, qualitativamente e quantitivamente e i numeri hanno mostrato quanto nudo fosse il re.

  • RE DI QUADRI detti anche re di denari: carta importantissima, Armani, il Montepaschi tra tutti. Benetton ha smesso di giocare , Sabatini chissà, tante formazioni hanno rimescolato le loro carte ma per ora le cose sembrano girare. Televisivamente il colpo d’occhio dei due impianti, milanese e senese è sempre importante, anche se la sindrome di quelli forti ce l’ha più Siena. E’ la stessa sindrome che ha colpito le grandi squadre vincenti : quando si scontrano con quelle meno forti cominci a vedere sedili vuoti.
  • SETTE DI QUADRI o settebello a scopa e scopone: la carta del salto di qualità, la carta di Cantù soprattutto ma anche di Biella e Venezia. La carta di chi con poco fa molto e che mostra (anche televisivamente) come si gioca e come si dovrebbe fare. Certo devi anche pescare nel mazzo il migliore dirigente del campionato, Bruno Arrigoni, devi saper organizzare la squadra in modo che tutti, dai giornalisti a noi tele visionari si possa dare il meglio anche in impianti non proprio ideali come il Pianella. Insomma il fattore C ma non solo.
  • DIECI DI FIORI, Cioè una carta che vale molto o poco a seconda del gioco e di come la giochi: il basket su La 7, prima lanciata come il basket più chiaro (nel senso di comprensibile) in chiaro. Poi retrocesso di fascia oraria perché rovinava gli ascolti del sacro Tg. Come se gli ascolti fossero la causa e non l’effetto di una promozione (a livello nazionale) poco efficace. E come se il fatto di essere in chiaro dovesse risolvere magicamente i problemi di uno sport non più spinto e praticato dalla base, dai ragazzi, nelle scuole e nei campetti.
  • CINQUE DI FIORI, una carta che giochi quando non sai cosa fare, una carta interlocutoria, che butti lì sperando che vada bene. Le voci ( e le regie) del basket : sono tutti bravi professionisti, messi li sembra per caso e questo soprattutto in casa  Rai dove il turnover è la regola (Michelini a parte per fortuna) sia per i registi che per il commento. Meglio in casa La 7 anche se il prodotto è sul livello di un decennio fa, sia come scaletta che come idee, se non altro ha una sua uniformità.
  • DUE DI PICCHE, nota carta sfortunata : il prodotto basket dal punto di vista tecnico è mediamente su questo livello. I mezzi di produzione pagati il minimo  non offrono standard adeguati, il tutto non è facilitato dal utilizzo di un segnale satellitare estremamente compresso che riduce ulteriormente l’esito finale in TV. Quindi se  anche ci fossero giornalisti fenomenali, con partite meravigliose e meravigliosamente riprese, il tutto viene strozzato dal collo di bottiglia della messa in onda con quel che segue.
  • PER L’ANNO NUOVO: rimescoliamo le carte e vediamo che succede…
  • QUESTA SETTIMANA: effetto panettone anche per La 7 , non solo per Milano: il cronista è tornato ad esibire tutto il repertorio di svisate, risate a sproposito, grattate e amnesie o mal comprensioni delle chiamate arbitrali probabilmente aiutato dal frastuono del Pianella. La Rai festeggia Natale sempre. Ieri ennesima rotazione conduttore/regista con Dj X al commento e Barone sul camion regia alle prese col derby del sud. Partita bellissima. Immagino.
  • TAP IN : Il prepartita su Rai Sport con i temi della partita, il buon lavoro sul live di Cantù-Milano.
  • TAP OUT: il commento su La 7 tornato alle origini; la qualità sempre più scarsa delle immagini su Sidigas-Pepsi .
  • COSA AVREI FATTO IO: avrei fatto giocare le squadre dopo le feste, l’effetto panettone e vacanze nelle teste dei giocatori si è vista, eccome… A parte gli scherzi avrei insistito sulle facce dei giocatori di Milano e di Scariolo che raccontavano più di qualsiasi schema per l’anticipo e lo scontro tra i due play tascabili del derby campano per la seconda partita.
  • COSA FACCIO IO : Gli auguri di un sereno anno nuovo

Giancarlo Fercioni
Regista Sky tv

 

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