“Volevo essere il primo italiano a passare un turno nei playoff e smentire chi ai tempi dei Warriors diceva che non ero un giocatore da NBA, oggi mi sento parte di questa lega”.
Parole e musica di Marco Belinelli, il vicepresidente della Fip Laguardia mi è testimone che da più di un anno gli ripetevo che “Beli” era diventato un guerriero, che agli europei in Slovenia sarà la carta decisiva (e questo ancor prima dell’infortunio di Gallinari) più volte ho scritto che la cura Thibodeau l’aveva trasformato, completato, che era diventato un killer silenzioso capace di leggere il gioco, difendere anche su rivali più alti e potenti, che era diventato più sciolto e consapevole, non teneva la palla e aveva acquisito il timing del passaggio al giocatore uscito dal blocco, quell’attimo in controtempo che è fonte di tanti canestri della squadra che un tempo vinse 6 titoli con Michael Jordan e che era andata fuori nelle ultime due stagioni al 1° turno dopo aver dominato la regular Season, prima che arrivasse Belinelli da New Orleans, indovinatissima mossa di mercato.
Poi il destino ha fatto il resto, aveva giocato già due eccezionali partite questa stagione coi Knicks, anche al Madison ha mostrato di che pasta è fatto, è difficile che un giocatore che non sia considerato fra le star possa per ben due volte mettere ko lo squadrone di Melo Anthony, ma il destino è stato dalla sua parte, l’ha ripagato, e si è ben guadagnato la conferma per la prossima stagione (quasi 2 milioni di dollari) facendo dimenticare un certo Derrick Rose, i suoi timori Celestino V del basket, segnando 24 punti, il suo record, e mettendo le firma sui 9 punti decisivi nel finale.,nella gara più importante della vita. Nella partita precedente, in casa, ci era andato vicino a essere l’eroe sbagliando il jump da 3 punti finale solo perché è stato murato alla fine da Lopez e Joe Johnson e ha dovuto stirarsi tutto per evitare la stoppata ed è andato lungo sul retro ferro del canestro. Questo anche perché aveva 46 minuti nella gambe, e non sei un campione eccezionale se da un giorno all’altro in un playoff ti fanno partire starter come shooting guard, ormai il ruolo-chiave perché non si gioca quasi più col centro, a parte i Grizzlies.
Tornato da un lungo viaggio di lavoro, nella notte mi sono messo davanti alla Tv e sono stato premiato dalle mie convinzioni, compresa quella riguardante coach Tibby, l’antipersonaggio, al quale dedicai una storia questa estate al momento della riconferma per 24 milioni di dollari per 4 stagioni scrivendo che era una grande mossa perché dimostra che nel regno delle star system si può far giocare una squadra stile college, una sfida che il grande Krszewski, il guru del Dream Team, non si è sentito di affrontare. Lo squalo Tibby ha gestito bene anche psicologicamente la vigilia sul capitolo Rose, lasciandogli le porte aperte al ritorno ben supportato dalla squadra, e la risposta del giocatore è stata quella che doveva pensare al suo bebè, al problema dei pannolini, e che non se la sentiva.
Peccato che fosse stato giudicato perfettamente guarito due mesi fa, oggi il presente dei Bulls è il guerriero di San Giovanni Persiceto, provincia cestistica della Dotta, uno degli eroi delle Aquile della Fortitudo che sembrava il minore dei tre tenori azzurri della NBA ed è stato invece il primo a passare nel regno dei cieli con una storia che è più di una favola, e la dimostrazione che se hai voglia di arrivare e trovi l’allenatore giusto tutto diventa possibile perché con le 30 squadre il livellamento si avverte più marcato di anno in anno. Non sono molti i giocatori europei che possono dire di aver deciso una partita di playoff, e questa impresa di mettere fuori i Nets alla settima è stata resa possibile anche da Joaquin Noah, nato in America ma da padre francese africano e dalla madre svedese e giocatore della nazionale transalpina.
Belinelli, lo specialista dei liberi e delle triple, ha segnato diversi tiri decisivi da 3 punti e soprattutto ha lottato alla pari, punto su punto, con Deron Williams, una delle top star della NBA, molto più forte fisicamente, una forza da bisonte.
“Volevo vincere a tutti i costi questo match tanto difficile e andare in semifinale, sono felice, sono innamorato della mia formazione”
Beli, col suo nasone e il profilo greco, è stato il jolly vincente di questa serie rocambolesca,. Con i Bulls che si fanno rimontare per due volte, non sfruttano due match balls, e vanno a vincere il tie-break a Brooklyn. Assente Rose, infortunato Hinrich che aveva giocato alla pari con Williams, è stato il punto di riferimento nelle ultime due gare e capitalizzato in gara 7 la sicurezza dalla grande partita persa 48 ore prima allo United Center. A 5’ dalla fine con una tripla sull’88-81 ha scavato il solco a 10 punti, sullo 93-88 quando mancavano 2 minuti ha beffato un duro come Gerald Wallace e segnato il canestro della sicurezza congelando poi con calma olimpica la partita nel momento critico con i tiri liberi, come se avesse giocato già 10 finali NBA.
In gara7 ha giocato 41 minuti e tutto il secondo tempo, suoi i 9 punti che hanno assicurato le semifinali per la sfida ai campioni della NBA, si comincia a Miami e in cartellone c’è un match che sembrava fantascienza: “Belinelli Vs LeBron”.
“Mi sentivo di poter segnare, di fare quello che ho fatto – ha raccontato il bolognese che quando sbarca a New York è senpre particolarmente ispirato. Volevo andare a Miami, voglio giocarmela. Come dice il nostro coach, noi possiamo fare qualcosa di importante in questa stagione. Giocheremo contro la miglior squadra della stagione, ma dobbiamo ctrederci e giocare ogni gara come abbiamo fatto a Brooklyn”
Tom Thibodeau gli ha riconosciuto il merito di aver saputo prendersi la responsabilità dei tiri importanti, e ne parla come di un giocatore intelligente che ha saputo migliorarsi in difesa, per i compagni è un punto di riferimento. “Siamo tutti titolari, ma se siamo in semifinale la principale ragione è Belinelli. Ha fatto di tutto per farci vincere questa gara”, così lo elogia Jimmy Butler, la new star poco più che ventenne esplosa in questa stagione e decisivo anche lui in questa serie.
Si mette alle spalle il ricordo dell’esperienza coi Warriors”acqua passata, sono concentrato per la partita di Miami, continuo a credere che questa stagione potremmo fare qualcosa di importante, siamo fiduciosi della nostra squadra, consapevoli della nostra organizzazione”
Lunedì i Bulls giocano gara1 a Miami, i Bulls sono la squadra che più ha fatto soffrire in questa stagione sia gli Heat che i Knicks: sarà solo un caso?. Deng non ha giocato, era in ospedale per un sospetto principio di meningite, asssenti anche Hinrich e Hamilton. Tibby ha avuto solo 13 puntti dai 4 cambi che hanno giocato in totale 48 minuti, 4 punti Taj Gibson, 4 Marquis Teague, 3 Cook, 2 Mohammed.
Nelle semifinali non ci saranno dunque le due squadre losangeline, New York ha perso una delle due squadre e si ripresenta dopo 10 anni e a 40 anni dall’ultimo titolo, Prigioni con 14 punti e 5 assist è stato decisivo in gara6 a Boston. All’Ovest la novità è Golden State, la delusione Denver che conferma la fiducia a Karl ma deve trattenere Iguodala che vorrebbe cambiare squadra e giocare per il titolo. Oklahoma non può contare su Russell Westbrook ma ha ritrovato Kyle Martin, ha in Reggie Jackson il nuovo protagonista e un Kevin Durant che si gioca il titolo di MVP della stagione con LeBron che sembra sia tentato dall’idea di tornare a Cleveland, mentre Dwight Howard è tentato dalle offerte dei Nets, incerto il futuro di Pau Gasol nei Lakers e forse anche la posizione di Mike D’Antoni, con la scomparsa del patriarca Buss sr. il futuro è un punto interrogativo, fra i 6 eredi discussioni e rivalità.Per questo Phil Jackson ha scelto di fare il grande regista dei Pistons.
Risultati quarti playoff. Est: Miami-Milwaukee 4-0, Brooklyn-Chicago 93-99 (25-29, 18-32, 31-21, 18-17), 3-4 (24 Der.Williams, 8/17, 4/8, 4/6, 6 r, 7 a, 21 B.Lopez 9/20, 9 r, 8 of, 19 Wallace 8/16, 3/9 da 3, 5 a, 2 R.Evans + 13 r; 24 Belinelli , 41’, 8/14, 3/6, 5/5, 6 r, 2 a, 0 perse, 24 Noah + 14 r, 12/17, 6 st, 12 Boozer 6/13, 5/6, 7r. New York-Boston 4-2, Indiana-Atlanta 4-2. Ovest: Oklahoma-Houston 4-2, San Antonio-LA Lakers 4-0, Denver-Golden State 2-4, LA Clippers-Memphis 2-4. Calendario: oggi domenica Oklahoma-Menphis, New York-Indiana, lunedì Miami-Chicago, San Antonio-Golden State.