Il russo Kirilenko Mister Europa, Gallinari il più votato sul web

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Secondo la FIBA, Giocatore dell’Anno per il 2012 è stato proclamato Andrei Kirilenko che ha vinto il bronzo olimpico e perso l’Euroleague all’ultimo canestro. La votazione  ha elaborato   il mix di voti fra i tifosi sul web e quella della giuria tecnica degli esperti che ha fatto pendere la bilancia dalla parte di colui che nella NBA è conosciuto col nome in codice di AK-47, un’idea che oggi è un gioco e richiama   tempi della Guerra Fredda e del Maccartismo quando i russi erano considerato delle spie mentre oggi è caduta una barriera storica quando grazie al senso degli affari di David Stern Brooklyn è stata venduta a un magnate russo, Prokorov, che ha fatto la sua fortuna coi jeans. Che si sa sono un indumento di  invenzione americana,  del povero Levis Strauss e non del signor Dieles o del signor Zara…

A proposito la FIBA, al solito in stile Cremlino come per l’occasione, ha predisposto un  voto elaborato attraverso un coefficiente chiamandolo “accumulated Ranking” senza spiegare bene questo suo “algoritmo svizzero”.Ma è possibile quando ci sono di mezzo i fiba-marziani   non si possa mai fare una cosa trasparente, come la votazione per l’All Star Game in America.

Questo era un premio che toccava per diritto di primogenitura a due campioni molto amati over 30. Si tratta di “La bomba”, al secolo  Juan Carlos Navarro per le strepitose partite degli ultimi due anni, soprattutto micidiale nelle finali,  MVP agli europei e MVP europeo di quella olimpica perché solitamente si premia con l‘Oscar anche un’impresa. L’altro è  Tony Parker perché lui è l’artefice della rinascita della Francia negli ultimi 4 anni, è l’Europeo col miglior ranking e la maggior incidenza nei risultati perla sua squadra nella NBA. Un modello di gioco. Senza il moro nato in Belgio e vincitore di 3 titoli NBA con gli Spurs, il maestro del Pick & Roll San Antonio non sarebbe mai arrivata a questi livelli che il francese sta confermando questa stagione pur venendo dalle fatiche olimpiche e da 5 anni senza stop e un’operazione per salvare un occhio. E’ lui l’artefice principale  del 1° posto dei texani nel ranking della Regular Season alla boa dell’ultimo quarto, dopo 53 partite.

Kirilenko nella finale di Euroleague è rimasto con un pugno di mosche in mano, è stato il MVP della Regular Season e votato nel Quintetto Ideale e più volte MVP della settimana, dopo un anno sabbatico nel Cska e la delusione del ko avanti di 19 nella finale con l’Olympiacos e il primo successo in una coppa continentale è rientrato nella NBA ma pieno titolo. Giocatore tecnico unico però forse non un vero leader o match winner.

E difatti Olafur Rafnsson, il  trombone di turno messo sulla poltrona di Fiba Europa per giochi politici (è islandese, paese con 300 giocstori se va bene..), ha ammesso: “E’ stato capace di tenere un livello alto di rendimento durante tutto il 2012 nelle differenti competizioni”.  A 32 anni è starter in una squadra che non farà i playoff, Minnesota, e le sue media sono buone,  13,3 punti, 6,3 rimbalzi, 3 assist, grande difesa sempre. Il suo è però più un premio alla carriera, mentre il premio dovrebbe riguardare l’anno solare col calendario agonistico

Il voto del web fa capire che Danilo Gallinari è il n.1 , il  personaggio GQ che piace ai giovani, con le sue interviste strampalate,il look grunge, la pettinatura col la cresta di Gallo, i basettoni da pioniere, gli occhialoni, etc, la gran dose di simpatia , la genuinità, l’educazione, il fair play, mai una polemica o una parola sbagliata. Giocatore vitaminico, così lo definisco, il Big Jim intelligente, grande testa come quella del padre Vittorio che, difatti, riuscì a laurearsi alla Bocconi quando molti coetanei vedendo gli ottimi guadagni lasciarono perdere gli studi. E poi la butto là siccome la Rcs si occupa della sua immagine, è chiaro che ha toccato i tasti giusti, altra felice intuizione del padre agente che guarda a tutte le occasioni utili e gli ha dato il miglior supporto come comunicazione. Per la Giuria Tecnica è quasi uno sconosciuto, nelle giovanili ha vinto un bronzo europeo, gli azzurrini non si sono mai qualificati per i mondiali di categoria, ha giocato da giovanissimo in Euroleague e nel 2011 poche partite, prima di tornare a Denver. Agli europei di 2 anni fra in Lituania è stato coinvolto nel mezzo fiasco, solo questa estate  è riuscito a esprimere il suo talento ma in un torneo minore, le qualificazioni europee, e nonostante un problema alla spalla. E in ogni caso, è un uomo-squadra, non cerca i 20-30 punti che potrebbe fare ogni sera.

Ci sono poi anche i delusi, gli spagnoli Navarro, Calderon e Rubio che in un certo senso sono semistar molto apprezzate nella NBA e qui in Europa se li filano poco. Il busniacc (cum se diss a Milàn) Mirza Teletovic non poteva chiedere di più di un contratto di quasi 16 milioni di dollari, avrebbe il fisico per essere meglio di Kirilenko ma la macchina da fuoco slava è un incontinente e crede che il basket sia solo far canestro da 3 punti, vediamo difatti cosa sta facendo a Brookly.

Poi c’è  l’azzurro Bargnani, primo e unico europeo n.1 nel draft NBA dotato di un talento eccezionale dal punto di vista balistico, ma importante solo in una delle due parti del campo e troppo carente di carattere e orgoglio difensivo nell’altro. La vera Magia  del collega romano di Harry Potter è riuscire a ottenere il massimo profitto (economico) col minimo sforzo. Belinelli non ha mai giocato le coppe, e in squadre da titolo e solo adesso coi Bulls si riesce ad apprezzarlo nella sua crescita tecnica e non solo per il tiro.

Per Valanciunas e Shved bisognerà aspettare qualche anno, intanto fanno già capolino  Dario Saric e Mario Hezonja, i due croati capaci di giocare in 5 ruoli che dominano gli europei di categoria. Da tenere d’occhio Nikola Mirotic, slavo del Real che giocherà come spagnolo e scelto dai Bulls, Gentile deve cercare la squadra con l’allenatore giusto, Melli credere che il basket sia un mezzo e non un fine e fa ritenere davvero il basket poco adatto per oi “reggiani teste quadre”. Attenti a Flyng Polonara che sarà la prossima scelta azzurra NBA. Satoransky combo guard della Cekia è interessante e può fare strada  se si crea un tiro sicuro come Goran Dragic, esploso l’anno scorso a Houston togliendo il posto a Lowry.

Questi i  risultati:

Voto Web: 14.066 Danilo Gallinari (Italia, Denver Nuggets), 11696 Tony Parker (Francia, San Antonio), 11.439 Vassili Spanoulis (Grecia, Olympiacos), 10.939 Marcin Gortat (Polonia, Phoenix), 10.754 Andrei Kirilenko (Russia, Minnesota), 10.266  Pau Gasol(Spagna, LA Lakers) , 8.892 Omer Asik (Turchia, Chicago/Houston),  7483 Nikola Pekovic (Montenegro, Minnesota), 6.547 Marc Gasol (Spagna, Memphis), 5.475 Goran Dragic (Slovenia, Houston/Phoenix).

Voto giuria tecnica:  356  Kirilenko, 348 Pau Gasol, 305 Vassilli Spanoulis, 237 Tony Parker, 124 Marc Gasol, 48 Goran Dragic, 40 Nikola Pekovix, 35 Masrcin Gortrat, 30 Danilo Gallinari, 17 Omer Asik

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