Rientrato Howard dopo 3 giornate e sempre fuori Pau Gasol che potrebbe andare sul mercato, i Lakers nel mirino dei bigs “Anni Ottanta” dopo le 6 sconfitte consecutive, sono tornati al successo contro i Cavs privi di Anderson Varejao, miglior rimbalzista della stagione, e bersagliati dagli infortuni che hanno vinto solo 9 partite e banco di prova poco attendibile.
Se la vittoria è stata facile, con 30 punti di scarto come vantaggio massimo che sono diventati 20 alla fine, il segno del nervosismo e del gioco sono le 22 palle perse, ma D’Antoni con 16/21 e 43 partite davanti ai playoff ci crede ancora, e per superare lo shock della pesante sconfitta casalinga con Oklahoma, ha spronato la squadra fiducioso: “La nostra stagione comincia adesso”.
Howard sostituito dal velleitario Robert Sacre,simpatico clown ma tutto da sgrezzare, ha sfruttato le ingenuità della matricola Zeller, e con l’infortunio di Jordan Hills D’Antoni ha riproposto come Sesto Uomo l’esperto Jamison ultimamente sentitosi un pò trascurato che ha compensato la serata-nodi Artest (1/4 da 3, 8 punti).
Son giorni felici solo per Kobe dopo la riconciliazione con Vanessa che ha dimenticato i flagranti tradimenti, ma è sceso sotto i 30 rendendosi comunque utile al gioco (5 assist) e alla causa del coach del quale è un sostenitore. Per finire, Nash ha fatto il suo lavoro con grande diligenza e con 18 liberi su 18 è ben istradato verso la conquista per il Mark Price Trophy .
Nel lungo turno domenicale in un arco di 12 ore fra Est e Ovest si sono consumate tre spettacolari rimonte nel 4° tempo. Premiate Brooklyn, Denver e Milwaukee e tanto amaro in bocca per Indiana, Golden State e Toronto che stavano pregustando la conferma del buon momento. Con PJ Carlesimo in panchina al posto di Avery Johnson soffia il vento della fortuna (sesta vittoria consecutiva, il 4° posto nella East Conference) e tanto entusiasmo a Brooklyn che col suo magnate Mikhail Prokorov ha offerto la serata di cultura russa con un violinista arrivato dal suo paese a suonare l’inno americano, dalla Guerra Fredda alle sviolinate come cammina la storia del mondo…
Indiana che stava controllando la gara col ritorno di Paul George, uno dei bigs di questa stagione, e lo scatenato David West ha pagato l’infortunio dell’interessante Lance Stephenson, un ragazzino nato proprio a Brooklyn, e il morso al collo della difesa dei Nets segnando solo 11 punti nell’ultimo quarto. Ora con il club del ponte con 22/15 e una striscia di 6 vittorie insidia il 1° posto di Atlantic Division ai vacillanti Knicks (25/13) tornati a vincere dopo 3 sconfitte con New Orleans, la squadra di Anthony Davis, n.1 del draft finora non eccezionale, che tornata al completo, col suo cannoniere Eric Gordon e il giovane Al Farouk Aminu, visto alle Olimpiadi con la Nigeria, veniva da una serie di belle prestazioni.
Bruciante anche la rimonta di Denver, 37/18 nell’ultimo quarto, ispirata dal solito Andre Miller in versione Arsenio Lupin con un paio di palle rubate e la solidità di Gallinari (miglior realizzatore con 21 punti, 7/12, 3/7 da 3, 8 rimbalzi, 6 assist), le penetrazioni di Ty Lawson e i rimbalzi di Vitaminic Faried che però non ha avuto vita facile contro il miglior big-man bianco della stagione, quel David Lee che ha collezionato la 16esima doppia-doppia da 20 punti e 10 rimbalzi meglio di LeBron . Strepitoso anche l’inizio di Stephen Curry, con 7 triple da ogni posizione, mentre l’ultimo quarto è stato meno amaro per i Warriors grazie all’esplosione di Harris Barnes, gran talento, una delle sorprendenti matricole che si è inserita subito nel Grande Barnum.
Toronto sempre senza Bargnani e Valanciunas con lo scatenato quartetto Calderon-Amir Johnson-Ed Davis-DeRozan , 86 punti, sembrava poter battere Milwaukee pur zavorrata di Alan Anderson (0/5 nelle triple) e il solito Kyle Lowry (0/4, nessun punto), ecco invece tornare all’antico con l’ennesimo crollo nel quarto tempo. I Bucks rilanciati da Jym Boyle e che dipendono da Brandon Jennings, il ragazzino che ai tempi di Roma se ne andò regalando 50 mila dollari ai terremotati dell’Aquila hanno incamerato il quarto successo nelle ultime 5 gare con un parziale di 33-18 che interrompe la rinascita dei Raptors iniziata a dicembre e impone a Dwayne Casey, il suo coach, scelte di mercato chiare.L’operazione sulla quale si lavora segretamente a Toronto è lo scambio Bargnani e Ed Davis per Rudy Gay, anche se poi il Mago verrebbe subito ceduto (Hornets?) per problemi di budget.
Occasione persa per Indiana di stoppare Brooklyn e passargli davanti e raggiungere i Knicks e accodarsi a Miami all’Est, all’Ovest vittoria n.29 di Oklahoma e San Antonio.
Senza gli infortunati Ibaka e Sefoloshoa, soli 4 punti della panchina e 6/23 dall’arco (2/9 Durant, 1/5 Westbrook, 0/5 Kyle Martin) i Thunder hanno vinto anche a Portland che veniva da 13 vittorie casalinghe. Non sono stati sufficienti ai Blazer, in pieno rilancio, i 33 punti e 11 rimbalzi di Aldridge e i 21 di Nicolas Batum il quale con un canestro da 3 ha portato a -1 la sua squadra nel finale.
Scott Brooks ha elogiato la difesa della sua squadra (“la migliore dell’anno”) e con Nick Collison e soprattutto il lancio nel quintetto della guardia DeAndre Liggins, ex di Kentucky, 1,98, 22 anni, autore di 11 punti, 3 triple su 3 e 9 rimbalzi, con 39 minuti il più utilizzato, si è conclusa una settimana stupenda per i Thunder che hanno approfittato anche dello scivolone interno dei Clippers per tornare al 1° posto del ranking. Liggins aveva giocato solo 13 gare e per 8 volte non aveva segnato, 30 sole apparizioni nella NBA. E’ un ragazzo da tenere d’occhio.
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Risultati domenica 13 gennaio:Brooklyn-Indiana 97-86 (22 D.Williams, 20 J.Johnson; 27 D.West, 5/6 tl, 15 P.George + 12 r, 6 rec); San Antonio-Minnesota 106-88 (20 T.Parker, 15 Neal, 12 Duncan + 7 st; 15 Brea, 14 Pekovic, 9 Kirilenko + 11 r); Denver-Golden State 116-105 (21 Gallinari + 8 r, 20 Lawson, 6/6 tl, 9 Faried + 10 r; 29 S.Curry, 7 da 3, 23 D.Lee + 13 r, 21 H.Barnes), Portland-Oklahoma 83-87 (33 Durant, 7/8 tl, 18 Westbrook, 7/9 tl, 3 Perkins + 12 r.; 33 L.Aldridge, 21 Batum, 9 Lillard,3/14); La Lakers-Cleveland 113-93 (23 K.Bryant, 6 a, 22 D.Howard + 14 r, 10 Nash + 9 a; 15 K.Irving + 7 a, 15 Waiters); New York-New Orleans (27 Anthony, 5 T.Chandler + 14; 22 E.Gordon, 13 A.Davis + 8 r, 2 A.Aminou + 11 r); Toronto-Milwaukee 96-107 (22 A.Johnson + 14 r, 23 De Rozan, 9/10 tl, 21 Calderon, 3/4 da 3, 20 E.Davis + 12 r; 19 B.Jennings + 10 a, 19 J.Henson, 11 L.Sanders + 8 r).