Gallinari offre il consueto contributo al buon momento di Denver che vince la terza gara consecutiva con 38 punti nell’ultimo quarto partendo 9 punti sotto contro Orlando che l’aveva battuta nell’apertura stagionale. Belinelli (9 punti,4/14, 1/2 , 3 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi in 31 minuti) è migliore di un Hamiltor in crisi anche se il tiro è altalenante e i Bulls senza il play Hinrich per una botta al gomito davanti alla prospettiva del primo poker di successi perdono nuovamente in casa e l’occasione di entrare con 20 vittorie in area playoff .
“Abbiamo meritato per quanto fatto”, questo il commento sferzante di coach Thibodeau che non si capacita di come la sua squadra abbia gettato alle ortiche 15 punti di vantaggio contro Milwaukee, diretta concorrente per il 2° posto della Central Division,. Una squadra rinata in 48 ore grazie al cambio di allenatore (Jim Boyle al posto di Scott Slyles, il suo capo allenatore) e con due autentici show di Brandon Jennings, il golden boy della Lottomatica, che dopo i 29 punti della sera precedente ne segna 35 e con una serie da 3 riapre la gara e la decide.
Ancora senza Bargnani del quale non si sa nulla in merito al problema al polso e al gomito del 13 dicembre, per cui si va verso un mese di assenza in un clima di mezzo mistero, Toronto priva anche di Valanciunas e con Field starter al posto di Pietrus batte i Sixers. Una squadra che paga le scelte di mercato, le cessioni di Vucevic e Iguodala, per Andrew Bynum arrivato da Los Angeles rotto e mai andato in in campo, e dimessa rispetto a quello dell’anno scorso quando eliminati i Bulls vincitrice della Regular Season per il secondo anno ingaggiò un bellissimo duello nelle semifinali dei playoff con Boston.
Boston sta tentando di recuperare, battendo Phoenix ha vinto la quarta partita grazie alle seconde linee e alla piacevole conferma della matricola Sullinger che compensa il calo di Garnett, e torna sopra il 50 per cento, anche se quest’anno non è squadra da titolo e Rajon Rondo ha le orecchie basse per le squalifiche e non è più l’assist-machine d’inizio stagione.
Raggiunta la cifra delle 20 vittorie Atlanta ha collezionato 4 sconfitte e il suo gm è stato multato per aver contestato gli arbitri, Mike D’Antoni invece è contestatissimo dai tifosi che rimpiangono di non essere stati accontentati quando chiedevano cantilenando durante le gara il ritorno di Jackson, e criticano i dirigenti per il contratto pluriennale. Per la prima volta Mike sembra abbandonato dalla fortuna, e ha perso anche se di poco e con 22 punti e 13 rimbalzi del sorprendente Earl Clark la quinta gara consecutiva a San Antonio per l’assenza di Pau Gasol, Dwight Howard e Jordan Hill, la batteria di lunghi, dovendo schierare Robert Sacre, la folkloristica matricola ribattezzato “Mister Inaffidable” tanto appare fuori posto, tecnicamente grezzo per la squadra nata per lo show-time.
A proposito di sfortuna, per l’assenza del suo big-man, Glen Davis, Orlando ha incassato la decima sconfitta consecutiva ma resta una squadra vivace e pericolosa, come sa bene Denver che solo nei 3 minuti finali è riuscita a superarla e domarla con le percussioni e una giocata da 3 di Ty Lawson, la pazzesca energia di Faried (19 rimbalzi, primato personale) e la sua abilità nei rimbalzi d’attacco nelle mischie decisive e il canestro da + 5, il massimo vantaggio a 51” dal termine, di Gallinari liberatosi astutamente da un blocco cieco per chiudere il discorso.
Anche nella NBA si vedono arbitraggi scandalosi, come quelli della terna di Denver sintetizzabili nei 27 falli fischiati a Orlando contro i soli 7 di Denver, un record che è naturalmente anche tecnica specifica, aiuti, recuperi, anticipi, posizione, spirito di sacrificio. Per cui Denver ha tirato 36 liberi (22 segnati) contro i10 (9 segnati) dei Magic mutilati anche col 6° fallo di Vucevic e McRoberts che ha privato nel testa a testa finale Orlando dei due lunghi e determinato il crollo della difesa.
Gallinari ha giocato 35,22 minuti, con 15 (sotto la sua media di 16,2), 5/10, 2/5 da 3 (solo 4/12 per la squadra), 8 rimbalzi, 4 assist, 2 perse . Introvabile Koufos, idem demolitor-McGee (fra le sue vittime Kevin Love e da ultimo Pau Gasol), Denver deve fare un momento a Faried aiutato dal Gallo e da Iguodala altalenante in attacco. Miller ha contribuito con 18 punti, scusate se è poco.
I Lakers sono sempre al 19° nel ranking con 42,9 di vittorie, San Antonio ha vinto 8 gare delle ultime 10 e contro Kobe e c.deve ringraziare il solito Parker e il brasiliano Tiago Splitter, decisivo con una doppia-doppia di sostanza, soprattutto per i 14 rimbalzi in una serata difficile di Tim Duncan. Utah sale a 19 vittorie nella Northwest Division dove la prima della classe indiscussa,Oklahoma, non ha faticato a vincere con Minnesota senza Kevin Love e tenuta a galla dal guerriero montenegrino Pekovic (ennesima doppia-doppia), la matricola russa Shved (sorvoliamo sulle 8 palle perse..) , Derrick Williams e con qualche bengala di Rubio (8 assist).
Terza vittoria consecutiva di New Orleans che ferma Houston di James Harden e con Lin e Asik in calo, Utah ha vinto a Charlotte, dopo Washington la peggior squadra della stagione, e va a 19 vittorie grazie al centro Al Jefferson, fra i migliori della stagione.
Sweet California per Memphis che dopo Phoenix ha vinto a Sacramento e a Oakland mettendo sulla bilancia la sua potenza sottocanestro con Zach Randolp e Gasol (60/34 i punti in area) e va a 23/10. Nuovo show di Chris Paul, con 16 assist e 19 punti, e un recupero di 10 punti e sorpasso nell’ultimo quarto (27-18) nella cosiddetta “Zona Paul” contro Dallas che comincia a pensare di potercela fare mentre è 13/23, poco più del 30%, e per la prima volta dal 2000, quando Mark Cubam, il proprietario del ntitolo 2011, i Mavericks sono sotto il 50%. I Clippers invece allungano la striscia-record in casa (13 vittorie) e confermano al 1° posto nel ranking con 28/8 contro 27/8 di Oklahoma .
Intanto, si sente parlare di uno scambio di mercato importante fra Memphis e Toronto. I Grizzlies darebbero Rudy Gay, il suo miglior giocatore,come gioco e fisico somigliante a Durant, in cambio del duo Calderon-Ed Davis anche se l’ultima partita di Kyle Lowry sconsiglia l’idea di affidargli la squadra per cedere il regista spagnolo principale artefice del risveglio di una squadra che, colpa anche di Bargnani, non ha mai espresso le sue potenzialità che valgono una classifica migliore..
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Risultati mercoledì 9 gennaio: Chicago-Milwaukee 96-104 (22 Boozer + 11 r, 19 Robinson, 9 Belinelli; 35 B.Jennings, 6/7 tl, 5/10 da 3, 6 L.Sanders + 12 r); San Antonio-LA Lakers 108-105 (24 T,Parker, 14 T.Splitter + 14 r, 19 Ginobili + 8 a; 27 K.Bryant, 23 Artest, 22 E.Clark + 13 r); Toronto-Filadelfia 90-72 (19 A.Johnson, 7/8 tl + 12 r,. 19 De Rosan 10 Field + 11 r, 14 Calderon + 11 as; 16 Holiday, 16 T.Young); Charlotte-Utah 102-112 (20 B.Gordon, 15 Kidd-Gilchrist; 26 A.Jefferson, 11/15, 19 Millsap); Cleveland-Atlanta 99-83 (33 Irving, 5/6 da 3, 11 T.Thompson + 14 r, 11 T.Zeller + 11 r; 17 Josh Smith, 8 Pachulia + 10 r); Boston-Phoenix 87-79 (14 Jeff Green, 12 Sullinger + 16 r; 16 Scola, 12 Gortat + 14 r); New Orleans-Houston 88-79 (17 Vasquez + 11 as, 17 Masin, 17 Jason Smith, 4 A.Aminou + 10 r; 25 Harden, 5/6 tl, 6 Patterson + 10 r) Oklahoma-Minnesota 106-84 (26 Durant, 23 Westbrook, 19 K.Martin;18 Shved, 8 pe, 17 Pekovic + 10 r, 14 Derrick Williams + 11 r, 0 Rubio + 8 as): Denver-Orlando 108-105 (19 Faried, 5/7 tl + 19 r, 19 T.Lawson, 18 Miller, 15 Gal.linari + 8 r; 20 J.Nelson, 17 Redick, 12 Vucevic + 14 r): LA Clippers-Dallas 99-83 (19 Paul + 16 a, 19 M.Barnes, 14 B.Griffin + 13 r; 22 D.Collison, 17 OJ Mayo, 13 Nowitzki); Golden State-Memphis 87-94 (24 S.Curry, 20 K.Thompson, 14 D.Lee + 10 r; 19 ZRandolph + 12 r, 18 R.Gay)