Di Enrico Campana
Prendiamola alla lontana, la maledizione dei Maya passa, è una delle tante bufale inventate nel corso dei secoli (prima della terra si distruggeranno gli uomini…), Marco Belinelli resta. E si conferma la bestia nera segnando nuovamente 22 punti ai Knicks nel giro di due settimane, l’impresa della sua vita che ha svoltato verso la favola da quando messo in quintetto il 5 dicembre la sua squadra ha vinto 7 partite su 9 e lui è andato sempre in doppia cifra confermandosi un uomo-Bulls che è come la Juve del basket in attesa del rientro della star Derrick Rose che ha cominciato con l’allenamento individuale dopo 9 mesi e un’operazione al ginocchio complessa e piena di incognite.
Ma coach Thibodeau ha dimostrato perché vale una conferma da 24 milioni di dollari: anche quest’anno ha costruito una squadra dal graffio forte, con la formula delle quattro guardie e in attesa del ritorno di Rose, il più giovane MVP della NBA, e di Rip Hamilton che ha aperto la strada a Belinelli , ha saputo battere i Knicks per la seconda volta e al Madison, con i 22 punti dell’azzurro, che si meriterà certamente la riconferma e magari un pluriennale e potrà regalare la sua crescita all’europeo in Slovenia nella prossima estate, i 16 di Hinrick, il postino in serata speciale (4/5 da 3 , 9 rimbalzi, 8 assist, diciamo una “piccola tripla-doppia”) e gli 11 dell’ex Knicks Nate Robinson.
Nella nervosissima serata del Madison con 4 espulsi, Anthony e il suo coach Mike Woodson, Chandler e Noah per essersi spintonati e aver scambiato commenti fuori dal galateo sportivo, Marco Belinelli viene dopo l’anglo-sudanese Luol Deng come contributo ma è stato il giocatore più utilizzato (45, 14 minuti), quello più pericoloso (11 liberi su 12, di cui 1 per fallo tecnico di Anthony) si è appiccicato al suo uomo in difesa, ha chiamato gli switch, leggo bene la gara, ed entra nella galleria delle sorprese di questa stagione che ridimensiona leggermente il mito di New York imbattibile sul proprio campo quando c’è Anthony. I Knicks avevano già perso la settimana scorsa in casa contro Houston dell’ex Lin, ma aveva l’alibi dell’assenza del suo mattatore che ha iniziato male, era tesissimo, ha trasmesso il nervosismo ai compagni e alla fine è riuscito comunque a segnare 29 punti.
Per vincere i Raptors sembrano proprio non avere più bisogno di Bargnani (lussazione al gomito) e anche di Lowry (lussazione alla spalla), da quando i due cannonieri (33 punti di media in due) sono infortunati è cominciata la striscia di 5 vittorie consecutive, un fatto che non accadeva da 2 anni, anche se tutte le avversarie sono al di sotto del 50%, e i commenti degli analisti mettono il dito sulla piaga ogni notte sulla deludente stagione del Mago al quale il club aveva dato 7 mesi di riposo per il problema del polpaccio sinistro e dopo sei stagioni dare una svolta alla sua carriera e alle ambizioni della franchigia. Indifferente alla difesa, il credo del suoi allenatore, ha finito per mettere i Raptor- che intanto hanno perso Valanciunas nella gara con Orlando dove si sono visti i notevoli porogressi del montenegrino-svizzero Vucevic, il centro che ha sostituto brillantemente Dwight Howard (10 rimbalzi dopo 13 minuti!) – davanti a un bivio. O puntare ancora sul Mago, o cederlo e credere invece in Casey e i suoi tigrotti, i vari Ross, de Rozan, Ed Davis e Amir Johnson , lo spiritato Calderon, che per 3 volte ha emulato i record di assist di Rondo (2 volte 17, e una volta 18 rimbalzi oltre a due triple-doppie) ai quali si è aggiunta la sorpresa di Alan Anderson, ex globetrotter europeo.
Passo falso nell’Atlantic Division anche di Boston che risente del calo di Kevin Garnett e grande errore di mercato della cessione di Roy Allen sacrificato per Jason Terry, ex Dallas, che dopo tanti proclami guerreschi ha lasciato il campo contro Milwaukee con un incredibile 1 su 15 al tiro. Salgono invece ancora le quotazioni delle due belle della Pacific Division: i Clippers di Paul & Griffin col ko dei Knicks diventano la 2a squadra del ranking (76,9%) e allungano la striscia-record, i Warriors volavano con 8 bombe di Stephen Curry e la tripla-doppia di Lee e nessunoi avrebbe pesanto di vederla davanti ai Lakers di Howard e Nash.
Risultati venerdì 21 dicembre: Filadelfia-Atlanta 99-80 (21 E.Turner, 18 T.Young + 11 r; 17 Josh Smith); New York-Chicago 116-110 (29 C,Anthony, 26 JR Smith + 10 r, 21 R.Felton; 29 Deng + 13 r, 22 Belinelli, 11/12 tl, 15 Noah + 12); Toronto-Orlando 93-90 (17 DeRozan, 13 Calderon, 6/9, 13 Ross 5/8; 26 Afflalo 16 Vucevic + 12 r, 12 Ayon + 13 r); Boston-Milwaukee 94-99 OT (35 R.Pierce, 6 Rondo + 11 a; 27 M.Ellis, 17 L.Sanders + 20 r, 20 Mbah A Moute, 12 B.Jennings + 11 r, 8 as); Cleveland-Indiana 89-99n(17 Irving, 12 T.Thompson + 13 r; 18 Hibbert, 15 D.West + 10 r); Detroit-Washington 100-68 (15 G.Monroe, 15 B.Knight,14 A.Drummond + 14 ri, 5 st; 20 Jord.Crawford); San Antonio-New Orleans 99-94 (25 T.Parker, 15 Duncan + 10 r; 18 A.Davis + 11 r); Memphis-Dallas 93-82 (26 R.Gay, 17 Z.Randolph + 13 r, 11 M.Gasol + 11 r;14 Marion + 11r); Golden State-Charlotte 115-100 (27 S.Curry, 8 triple, 23 D.Lee + 11 a, 11 r; 23 G.Henderson, 12 Byombo + 14 r) ; LA Clippers-Sacramento 93-79 (24 Paul + 12 a, 21 B.Griffin + 12 r; 16 Fredette)