Mentre la Grande Mela ha due squadre vincenti, i Raptors perdono in casa con gli Spur la partita n.11 dopo 2 supplementari e Bargnani passa da 34 a 4 punti, minimo stagionale. Litiga col tiro anche Galinari, ma per Denver 4° successo.
Per la prima volta nella storia della NBA due quartieri della Grande Mela sono ai primi due posti della Atlantic Division, Manhattan coi i gloriosi Knicks che quest’anno ridestano sopiti entusiasmi (9/3), e Brooklyn che ha costruito la Barclay Arena per accogliere i Nets (8/4) del magnate russo Prokhorov che fra i suoi soci vanta la coppia musicale più famosa d’America, il rapper Jaz-Z e Beyoncè Knowles.
Per New York la lunga domenica di basket è una giornata felice, perché i Knicks dopo i 131 punti incassati a Houston e la sconfitta con Dallas tornano al successo nel consueto matinè al Madison con Melo Anthony in veste di trascinatore (29 punti) e le doppie-doppie di JR Smith e Felton, gli altri principali artefici dell’inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni, e Deron Williams, star da 93 milioni di dollari d’ingaggio, mantiene le promesse e scatena i Nets che hanno lasciato un New Jersey in depressione per dare spettacolo nel quartiere che ha raccontato attraverso film e libri la storia della grande immigrazione di questa città disseminata di playground popolati di gente di ogni età a ogni ora del giorno.
C’è anche la domenica italiana casalinga che a un mese dal Natale è così così, Denver aggiunge il quarto anello alla sua catena di vittorie (come Miami, e uno meno di Atlanta in serie da 5 partite) ed è al 2° posto (8-6, 0/3 al debutto) dietro Oklahoma mentre i Raptors mancano l’ennesima occasione e stavolta calano le braccia nel 2° overtime contro gli Spurs di Parker e Duncan, al 7° successo su 8 gare in trasferta, che toccano per primi il traguardo delle 11 vittorie e non mollano la presa su Memphis, la squadra rivelazione che però il Gallo ha messo in ginocchio con una delle più belle partite della sua carriera (26 punti e i canestri della vittoria).
In questo periodo, anche se il tiro non sempre funziona (1 tripla su 4, 2 canestri su 5) va meglio al Gallo, alias The Italian Stallion come lo chiamavano ai tempi dei Knicks, che per la terza volta segna meno di 10 punti (9, 4 rimbalzi, 4 assist in 26 minuti, sotto la media di 15,9 punti, 6,4 rimbalzi e 2,3 assist) mentre Andrea Bargnani all’indomani dei 34 punti, high stagionale, passa al flop stagionale, 4 punti, 2 canestri su 19, 7 triple sbagliate una dopo l’altra, un solo libero (sbagliato) aspettando il guizzo magico che non arriva, raddoppiato nel finale da Tony Parker.
Salgono così a 11 le sconfitte (con 3 successi, come Detroit e Washington che non ha ancora vinto) della franchigia canadese , in serie-no da 4 partite. Ma si tratta di occasioni perse, non di disfatte, e su Bargnani bisognerà tornarci perché per lui è una stagione di svolta e quando ha fatto bottino la sua squadra non ha mai vinto. Bargnani non è stato però l’unico a peccare, vedi l’11 su 28 di DeRozan, e il 3/11 (1/5 da 3) di Josè Calderon che ha giocato da play di alto livello quando era fuori Kyle Lowry e soffre il ruolo di cambio di un giocatore che porta poco arrosto dovunque va, ma per un europeo è meno facile la NBA, anche se i Raptors sono con i Nuggets, Minnesota e gli Spurs una colonia del Vecchio Continente.
I Raptors stanno comunque lavorando per il futuro, e la rabbia per l’ennesimo calo sul traguardo (9/14 nel secondo overtime) è stata compensata dalla miglior partita del talentuoso gigante 21enne Jonas Valanciunas (22 punti, 9/13) che ha difesoi bene anche su Duncan, un grande centro, e Ed Davis, 23 anni di 2,08 di North Carolina che con 14 rimbalzi (e 15 punti) ha spostato la bilancia nei duelli aerei a favore dei Raptors (61/51) ma non è bastato per strappare il successo prestigioso ai Suns (privi dei titolari Jackson e Leonard) per i quali l’Arena canadese è da sempre terreno di conquista.
New Orleans orfana di Anthony Davis, n.1 del draft, per un infortunio da stress a una caviglia, probabilmente frutto delle fatiche olimpiche col Dream Team, ha presentato a Denver una sorprendente matricola fuori corso ( 25 anni), Brian Roberts, miglior realizzatore della sua squadra (17 e 5 assist) che gli Hornet hanno preso dall’Europa. Si tratta di quel Robert che finita l’università a Dayton (Ohio) si è fatto conoscere come fra i migliori play d’Europa portando il Brose Bamberg al titolo dela Bundesliga e segnalandosi nell’Euroleague (8,6 punti, 2,6 assist). E’ la stessa storia di Jeremy Pargo, scoperto in questi giorni e arrivato alla NBA attraverso le belle imprese col Maccabi e il riconoscimento di All-Europe.
Boston ha salvato la ghirba nell’overtime a Orlando ckon le doppie-doppie di Garnett e Bass, la conferma del rookie Sullinger (11 punti) e una tripla-doppia sfiorata per 1 rimbalzo dell’incredibile Rajon Rondo, con15 punti, 16 assist e 9 rimbalzi. Il quale continua a essere il grande sottovalutato, mentre Iguodala ha fatto pace coi nuovi compagni e sta tornando ai suoi livelli (50 punti nelle ultime due gare) ma fa sapere che bisognerà aspettare fino a gennaio per rivederlo al meglio.
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Risultati domenica 25 novembre- Toronto-San Antonio 106-111 2 Ot (29 De Rozan, 22 Valanciunas, 15 Ed Davis + 14 ri; 32 Parker, 26 Duncan); New York-Detroit 121-100 (29 Anthony, 15 JR Smith + 10 ri, 14 Felton + 10 as; 21 B.Knight, 16 Singleton); Brooklyn-Portland 98-85 (21 J.Johnson, 15 D.Williams + 12 as; 20 W.Matthews, 19 JJ Hicks + 10 ri); Philadelphia-Phoenix 104-101 (33 Holiday + 13 a; 21 Beasley, 8 Mark.Morris + 10 ri); Orlando-Boston 110-116 Ot (20 J.Nelson, 7 J.McRoberts + 14 ri; 24 Garnett + 10 ri, 13 B.Bass + 12 ri, 15 Rondo + 16 as, 9 ri)