Con 38 punti la star di Miami evita la seconda sconfitta consecutiva, Minnesota vince grazie al montenegrino Pekovic e ai russi Kirilenko e Shved e Phoenix con lo sloveno Dragic e il pol,acco Gortat, serata amara invece per i 3 azzurri.
La serie positiva di Denver di 4 vittorie dopo le 3 sconfitte iniziali e col sigillo del miglior Gallinari della stagione si è conclusa a Phoenix che ha indovinato a puntare in regia su Goran Dragic (top scorer con 21 punti e 7 assist) il giovane mancino sloveno esploso a Houston nel finale di stagione, con la malattia di Lowry.
Houston gli ha preferito Jeremy Lin, un affare a rischio, e alla partenza di Steve Nash per Los Angeles Phoenix gli affidato il ruolo della sua amatissima star e sta vincendo questa scommessa. Dell’arrivo del segaligno sloveno, ottimo dribbling anche nelle aree affollate, puntuto nelle penetrazione e buon tiro da fuori, si è giovato anche il polacco Martin Gortat decisivo con una doppa-doppia e sotto canestro, vedi gli 11 rimbalzi catturati, più di quelli dei 3 centri di Denver, Koufos (3 e 4 punti), McGee (3 e 16 punti) e Mozgov (1 in soli 2 minuti, al ritorno in campo dopo un infortunio).
Gallinari non è riuscito a calarsi nuovamente nei panni del match winner, anche se ci ha riprovato. Il tiro non è ancora a posto (6/16, 2/6 da 3) ma i suoi canestri, come sempre, hanno sostanza, come quello che ha dato il là alla rimonta, segnato dopo un recupero difensivo sull’86-91. Il totale della sua partita “perimetrale” sono 15 punti e 9 rimbalzi, blocchi e difesa. Il migliore è stato ancora Faried (14 rimbalzi), proclamato miglior giocatore della settimana all’Ovest , si sta ritrovando Iguodala dopo lo choc del trasferimento in Colorado con 17 punti e 9 rimbalzi.
Dopo due partite sopra i 25 punti, Mago Bargnani si è fermato a 19 poco determinato nel tiro (5/17, con una sola tripla su 4 e 4/13 in area, certamente paga la mancanza di potenza fisica), nella partita più lunga di questo inizio di stagione, finita con la prima vittoria esterna di Utah, squadra opportunista e l’anno scorso vicina ai playoff.
Nei Raptors senza Lowry, Landry e Anderson (ex Virtus Bologna 2009 presto scaricato) ottimo rientro di Linas Kleiza (20 punti), conferma di Calderon in regia (lo spagnolo, piagnone insopportabile come si è visto all’Olimpiade, si è beccato un altro tecnico), 60 minuti di gioco e 37 punti di De Rozan (16/33).
I Raptors hanno avuto il match ball per vincere alla fine del tempo regolamentare, ma Al Jefferson a 2” dalla fine ha infilato la seconda bomba della sua carriera, gli Jazz hanno preso coraggio e i Raptors sono stati salvati da Lucas III per cedere nel terzo overtime. Anche 133 punti non sono stati quindi sufficienti per vincere la seconda partita, con 1/6 anche questa stagione si prevede breve come tutte le precedenti e non è certo la matricola lituana Valanciunas con la sua esuberanza atletica ma acerbo tecnicamente che può cambiare il trend. E dunque anche il settimo anno dell’era-Bargnani, scelto n.1 nel 2006, non porterà i playoff e intanto con 6 sconfitte in 7 gare i Raptors viaggiano sui carboni ardenti, stanotte a Indiana e sabato a Boston. Che da parte sua sta riprendendosi e ha vinto a Chicago con il Rondo-show, 20 punti, 10 assist, 9 rimbalzi, vicinissimo alla tripla-doppia, il suo marchio di fabbrica.
Per i Bulls sempre in attesa del ritorno in campo di Derrick Rose, si tratta della terza sconfitta casalinga, difficilissimo pensare di confermare per il 3° anno consecutivo il primato della regular season,. Deng é tornato al meglio (26 + 11 rimbalzi contro Boston), però manca l’apporto di Boozer e con il play-postino Hinrich (ex Atlanta) non si va lontano. Belinelli onora la sua maglia, anche se nel derby qualche canestro da 3 avrebbe fatto comodo. Non ha tirato con cifre da vero specialista (2/6, 1/3 dall’arco, 5 punti) ma il problema vero semmai è la delusione di Tai Gibson (1/4 in 20 minuti) ricoperto d’oro mentre, con il costo del rinnovo del contratto i Bulls potevano fare ottimi affari. Bocciato il capo delle operazioni dei Tori.
Dopo la seconda pesantissima sconfitta per mano di Wayne Ellington, scarto di Minnesota trasformatosi in match winner a Memphis, in una partita difficile LeBron ha preso Miami sulle sue spalle e l’ha portata alla vittoria a Houston. Il turco Asik sta smentendo chi criticava il suo acquisto (19 punti con 11/14 tl e 14 rimbalzi) mentre Harden e Lin hanno perso l’aureola del fenomeno. San Lebron ha segnato 38 punti, più 10 rimbalzi e 6 assist, lui e Rajon Rondo hanno illuminato l’inizio di settimana.
Turno da Guinnes, con 7 vittorie su 8 delle squadre on the road, l’unica casalinga è d Phoenix squadra filo-europea, ma ancor più filo-europea in attesa di recuperare Kevin Love, unico dreamer di pelle bianca, è Minnesota che ha vinto sul campo degli ex campioni di Dallas grazie al contributo decisivo del montenegrino Pekovic, e ai suoi russi, con la doppia di Kirilenko e la matricola russa Alex Shved il quale ha giocato la prima partita da protagonista, con 16 punti, 9/11 liberi e 7 rimbalzi
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Risultati – Toronto-Utah 133-140 3 ts (37 De Rozan, 19 Bargnani; 34 Millsap); Filadelfia-Milweaukee 96-105 (25 Holiday, 33 B.Jennings); Detroit-Oklahoma 90-92 ( 19 Stuckey;33 Wedstbrook + 10 ri, 26 Durant); Chicago-Boston 95-101 (26 Deng + 11 ri; 20 Rondo + 10 as e 9 ri); Houston-Miami 110-113 (25 Parson; 38L.James +n10 ri); Dallas-Minnesota 82-90 (21 D.Collison, 18 Oj Mayo; 20 Pekovic, 16 Kirilenko + 11 ri); Phoenix-Denver 110-100 (21 G.Dragic, 12 Gortat + 11 ri; 17 Iguodala, 15 Gallinari): Portland-Atlanta 87-90 (19 Batum,m19 JJ Hickson; 19 J.Smith).