Alla sua quarta partita la guardia di Syracuse ha segnato 28 punti con 7/11 nelle triple portando i ragazzini di Cleveland alla vittoria sul campo dei Clippers che registravano il 53° esaurito. I Knicks volano a Filadelfia, merito anche dell’italo-argentino Prigioni (34 anni).
La settimana comincia con le squadre della Grande Mela nel bene e nel male al centro dell’attenzione.
I Knicks stravincono a Filadelfia che hanno in meno Iguodala sacrificato per Andrew Bynum, sempre in infermeria.Il successo scatena ambizioni riposte da troppo tempo, ol merito è anche di un argentino di 34 anni con passaporto italiano, Pablo Prigioni, e dell’icona Melo Anthony che avuto il capo di Mike D’Antoni (e Lin) è il vero coach.
La grande attesa per i Brookly Nets subisce invece una brusca battuta d’arresto perché Minnesota dopo la doccia fredda di Toronto è la prima squadra ad espugnare la Barclay Arena, il nuovo tempio cestistico sorto come un fungo nel Queens, con una fiammata nel quarto tempo (parziale 32-10) che incenerisce Deron Williams e c. I Lupi ringraziano i giocatori europei. In attesa di rivedere in campo Kevin Love (mano fratturata) fanno risultato il montenegrino Pekovic, 21 punti, miglior centro europeo, e il russo Kirilenko, tornato con successo nella NBA, mentre nel contributo decisivo (47 punti) della panchina si è segnalato il debuttante russo Alex Shved che ha segnato 10 punti e sta entrando nei meccanismi in attesa del ritorno di Rubio in regia.
E’ un anno più che buono, com’era nelle previsioni, per le matricole. Se Anthony Davis (Hornets), giovane campione olimpico, il più atteso è stato fermato dai medici per un colpo al capo, il sorprendente Damian Lillard, il rookie uscito da Weber State non è riuscito a tenere a Dallas l’incredibile media delle prime 3 giornate (23,1 punti, 4 rimbalzi e 9 assist, 38 minuti di media) che hanno prodotto un forte impatto sulla buona partenza di Portland, la maggior sorpresa della giornata, la vittoria di Cleveland sul legno dei Clippers, porta la firma di Dion Waiters. Si tratta di guardia di 1,93 di Syracuse (l’università cattolica di alcuni giocatori importanti Anni Ottanta, come Roosvelt Bouie e Rudy Hackett, il padre di Daniel neo-senese). Nessuna matricola aveva segnato 28 punti e 7 triple su 11 alla sua quarta partita della NBA.
I Clippers al 53° sellout (esaurito) consecutivo hanno buttato al vento ben 25 palle e dominato in area (13 stoppate), i ragazzini dei Cavaliers si sono divertiti a bombardare da fuori (14/29 dall’arco, quasi il 50%), e oltre ai 28 di Waiters (12,3 punti, 2 rimbalzi e 2,3 assist di media) decisivo anche il lunghissimo brasiliano Varejao con 15 punti e 15 rimbalzi.
A proposito di centri, dopo aver ricordato i 23 rimbalzi del paulista al debutto, il turco Asik (Houston) e Gortat (Phoenix) non sono da meno del tanto decantato Howard. Da non trascurare anche l’ottimo inizio anche quiest’anno di Marc Gasol (MVP con Utah, 22 punti e 8 rimbalzi) mentre il borsino dei big-men vede scendere Roy Hibbert (2 punti, 1/7, 5 rimbalzi a San Antonio) che avanti così non rigiocherà l’All Star Game.
Demarcus Cousins, croce e delizia di Sacramento, con 23 punti e 15 rimbalzi ha detto no a Golden State che ha sfiorato (94-92, minor scarto di giornata) la terza vittoria consecutiva esterna nel derby con Sacramento.Ma i Warriors rimangono ancora gli unici ad aver vinto due volte fuori. Per ora la squadra di Stephen Curry, Klay Thompson e Barnes che non hanno turato bene (Curry 3/15, 28% di squadra nelle triple) hanno fatto meglio delle bigs favorite dal calendario. Miami che giocherà ancora in casa martedì con Brooklyn ha perso di ben 20 punti a New York, la prima ed unica trasferta dove per la verità ha manifestato sul campo l’idea, espressa a chiare lettere da LeBron (“bisognava pensare ad altro”) di non voler giocare nel clima surreale determinato dal passaggio luttuoso dell’uragano Sandy.
San Antonio, colonia europea della NBA come Minnesota, intanto è in fuga con 4 vittorie su 4, ha vinto nettamente con Indiana (+22) grazie ai 57 punti della panchina e il top scorer stavolta non è stato Tony Parker (6 punti, 3/13) bensì Gary Neal (17 punti per l’ex Benetton) e il migliore, Duncan a parte, Blair (14 punti e 11 rimbalzi). I Knicks di Mike Woodson sono schizzati subito al comando dell’Atlantic Division (3/0) prendendo slancio dalla serata-no dei campioni al Madison e hanno vinto di 22 a Filadelfia che manca di Andrew Bynum, e forse non doveva cedere Vucevic vista la fiacca di Hawes (2 punti) e i 54 rimbalzi lasciati ai rivali che inneggiano alla conversione difensiva di Melo Anthony e gongolano per l’innesto di Pablo Prigioni , un debuttante di 34 anni, che è stato decisivo con 11 punti (3/5, una tripla, 4 liberi su 4), ben 6 assist, 2 recuperi in 26’ di gioco, dimostrando di poter dirigere l’orchestra di una delle squade più ambite al mondo, volente o nolente.
Miami e Dallas sono 3/1 nelle rispettive conferences, ma i texani hanno perso una volta in casa e vinto a Oklahoma e con un 31-12 nel 4° tempo trascinati da OJ Mayo, acquisto azzeccatissimo, 32 punti con 6/8 dall’arco, hanno spazzato via Portland. Lo show-time, un tempo marchio dei Lakers, si è spostato in Florida e nella loro Arena, grazie all’innesto dell’antico ma ancora implacabile cecchino Ray Allen, viaggiano a oltre 120 punti di media, per aver infilzato nell’ordine Boston (120), Denver (119, peraltro salvatisi grazie a una giocata da 4 punti finale di Ray Allen e al tiro mancato del pareggio da 3 di Gallinari) e da ultimo Phoenix (124 punti, LeBron 23 + 11 e la riscoperta del combattivo Haslem). Stanotte a Oklahoma tornano in campo Toronto, si aspetta una partita convincente di Bargnani e una verifica di Jonas Valanciunas come centro titolare.
Risultati (lunedì 5 novembre): Philadelphia-New York 88-110 (17 Holiday; 21 C.Anthony); Brooklyn-Minnesota 96-107 (19 J.Johnson; 21 Pekovic); Miami-Phoenix 124-99 (23 L.James + 11 ri; 18 S.Brown), Memphis-Utah 103-94 (22 M.Gasol; 19 Hayward); Dallas-Portland 114-91 (32 Mayo; 20 Aldridge, 20 W.Matthews); San Antonio-Indiana 101-79 (17 G.Neal; 15 G.Hill); Sacramento-Golden State 94-92 (23 D.Cousins + 15 ri; 22 K.Thompson); LA Clippers-Cleveland 101-108 (20 Griffin; 28 Waiters)