Trasferte-verità per Armani (Zagabria), Mps Siena (Maccabi) e Cantù (Panathinaikos), intanto tornano nel giro due vecchie conoscenze della Spaghetti League, Acker (Prokom) e Jaaber (Zalgiris).
Vecchi fantasmi della Spaghetti League che tornano e girano per l’Europa. Oltre a “Ibbiy” Jaaber, il ragazzo un po’ presuntuoso del playground di New York che si giocò una bella carriera a Roma e sprecò la sua chance con Milano ed entra nel roster dello Zalgiris Kaunas al posto dell’infortunato Mantas Kalnietis, sguscia fra le offerte Alex Acker.
Si tratta di una delle tante delusioni o semidelusioni dell’Armani Jeans Milano del recente passato. Acker (1,96, 29 anni) torna in Euroleague con la maglia dell’Asseco Prokom che apre la settimana europea con l’anticipo casalingo di mercoledì con l’Unicaja Malaga. Le due squadre cercano i primi 2 punti e per coach Kemzura, ex CT lituano, il problema è potenziare l’attacco, per Acker una magnifica occasione.
La guardia americana di colore ha giocato 48 gare di Euroleague con squadre importanti (oltre a AJ, Barcellona e Olympiacos e 9,8 punti, 3,7 rimbalzi, 1,3 recuperi) peccando di due qualità, personalità (è un bravo ragazzo, subisce troppole situazioni) e un buon passaggio per essere una guardia di qualità anche se recentemente la sua reputazione è salita in Francia portando Le Mans al match per il titolo con Elan Chalon in primavera e migliorando negli assist (2,6, con 10,6 punti e 23,4 rimbalzi). Nella sua carriera anche due brevi esperienze nella NBA con squadre del secondo livello, Clippers e Detroit e la D-League (Fort Wayne).
Nato nel sobborgo nero di Los Angeles, Compton, che ha dato i natali alle sorelle tenniste Williams, ha studiato alla Pepperdine Un. ed è stato scelto da Detroit al 2° giro (n.60) arrivando in Europa per l’Olympiacos. Poi l’esperienza al Barcellona, e successivamente 14 partite a Milano nel 209-2010 con 22’, 9,3 punti, 49% da 2 e 35% da 3, 90,6% nei liberi, 3,2 rimbalzi, 2,4 perse, 1,1 recuperi, 1,4 assist, 8,2. Diciamo più vittima che colpevole di quella squadra. Il suo motto è: dove vado, non mi confermano.
La prima settimana ha portato altre novità, a cominciare dal terremoto sulla panchina del Lietuvos Rytas dopo la sconfitta di 2 punti a Mosca. Il focoso Alexandar Dzikic, il tecnico della Under18 serba che vanta anche un’esperienza NBA come assistant-coach di Minnesota, è stato sollevato dall’incarico seguito uno dei suoi assistenti, mentre l’altro, Darius Maskoulinas, è stato premiato con l’investitura ufficiale.
L’Alba dopo aver espugnato Siena priva del suo cecchino titolare, il portoricano Nathan Peavy, si è rafforzata con l’americano Brian Randle (27, 2,03, ala) arrivato dall’Hapoel Gerusalemme, 13 punti, 4,5 rimbalzi, 1,5stoppate, uscito dall’Università dell’Illinois. Per Sasha Obradovic è il fighter ideale per non rimpiangere Peavy, e può giocare ala piccola e ala grande.
Il Cedevita Zagabria ha preferito puntare su un giovane delle minori, il 18enne gigante bosniaco Jusuf Nurkic (2,12) premiato questa estate con la promozione nella nazionale maggiore del pre-europeo per aver portato la squadra junior in Divisione A degli europei di categoria con 19,4 punti, 13,3 rimbalzi, 2,3 stoppate). Un altro baby-gigante sul quale gli scout NBA hanno messo gli occhi.
Settimana-verità per le tre italiane finite ko in campionato. Siena e Cantù devono cercare di andare a riprendere i 2 punti persi malamente in casa su due campi fra i più difficili, con quadre di alto lignaggio, il Maccabi che per i senesi è un po’ la bestia nera, e il Panathinaikos, la squadra dominatrice dell’ultima decade di Euroleague. Il Maccabi è passato a Malaga, successo che ha fatto dimenticare i problemi della pre-seson (infortunio di Mensah-Bonsu e ritiro di Tal Burstein) mentre il Panathinaikos ha venduto cara la pelle sul campo di un Real in grande forma, con Rudy Fernandez nel ruolo di match-winner.
L’Armani ha l’occasione di uscire dall’angolo dopo la figuraccia di Avellino, la rimonta finale con l’Efes ispirata da Bourousis non ha avuto un seguito, piovono le critiche da ogni parte, e hanno colpito quelle di Sandro Gamba che fa pollice verso a Omar Cook come regista. La squadra non ha gioco, forse nemmeno una grande armonia, sconta gli errori del mercato dello scorso anno, e francamente il doppio ruolo di Sergio Scariolo nella fase di ricostruzione ha avuto il suo peso, anche se nessuno mai l’ammetterà. La miglior pensata, per dare tono al gioco, è stata quella di promuovere Cook a capitano, e se fosse invece stata una mossa-boomerang sovraccaricando di altri problemi l’ex giocatore di St.John’s?. L’Armani da trasferta è proprio sconsolante, non deve farsi scappare la ghiotta occasione di andare a vincere sul campo del Cedevita Zagabria, la squadra più debole del girone, ma diretta da una delle grandi volpi della panchina, quel Bozidar Maljkovic che ha al suo attivo quattro coppe dei Campioni fra Spalato, Limoges e Panathinaikos.