Dal basket una proposta: e se i partiti si occupassero di Sport?

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Lo sport è fuori dallo Stato, non ha peso nella scuola, è gestito esattamente come 60 anni fa: si basa sul volontariato, sui sacrifici delle famiglie,  sulle “sponsorizzazioni”…. Il ministro con delega allo Sport, il felsineo Gnudi,  non mi pare abbia proposto niente di rilievo…

Il CONI si comporta da Ministero “facente funzione” dello Sport, ma risponde solo a se stesso, sopratutto a livello economico… Gli Enti di Promozione Sportiva completano il quadro occupandosi degli spazi lasciati liberi dalle Federazioni Sportive, considerando anche il ruolo importante dei gruppi sportivi militari… Fiamme Oro, Fiamme Gialle, Fiamme Azzurre, Carabinieri, Forestale, Esercito, ecc; è da lì che vengono le nostre medaglie olimpiche.

Non esiste una legge univoca in tutta Italia (ogni regione si comporta come più le conviene) riguardante le professionalità impiegate nelle varie strutture sportive: dagli istruttori semplici ai fisioterapisti, dai laureati ai corsisti è un mondo senza regole che penalizza solo il cittadino inerme e incosciente…

L’ex ISEF (ora Scienze Motorie) è stato depredato e lottizzato  e trova ostacoli dappertutto…. eppure è stato – quando era Accademia dell’Educazione Fisica negli anni ’30 – il fiore all’occhiello della struttura sportiva italiana anteguerra..

In questa fotografia della realtà italiana dobbiamo pure aggiungere che nessun partito ha un Dipartimento Sport: PDL, FLI, SEL, UDC, LEGA NORD, MOVIMENTO 5 STELLE….. DESERTO ASSOLUTO. Solo il PD che ormai diversi anni fa ha tentato con la Melandri al Governo la  riforma dell’ibrido passaggio delle Federazioni dal para-stato al professionisto,  ha dato alla deputata Anna Paola Concia (laureata in Scienze Motorie) la direzione (non “strategica”, comunque) dell’area tematica SPORT…. Ma quale programma hanno in testa ? Mistero assoluto…

Quale speranza possiamo nutrire per arrivare finalmente alla tanto agognata Legge Quadro di Riforma dello Sport?

Cosa significherebbe Legge Quadro? Dividere compiti e competenze: 1) Sport Scolastico ,esclusivo appannaggio del Ministero dell’Educazione e sport (dai 3 ai 14 anni); 2) Sport Dilettantistico, di competenza delle Federazioni Sportive e degli Enti di promozione Sportiva; 3) Sport Professionistico , di competenza delle varie Leghe Professionistiche, totalmente svincolato dallo sport dilettantistico: equivale a dire FINE DEL DIRITTO SPORTIVO. Non ha più senso il Diritto Sportivo nel passaggio tra i Dilettanti e i Professionisti. Il Professionismo è un prodotto non solo sportivo ma sopratutto commerciale e risponde a ferree leggi di mercato, marketing, merchandising e bilanci sempre in attivo.. Equivale a dire campionati senza retrocessioni !

E per la scuola?

Nei paesi più industrializzati o comunque con un elevata cultura sportiva , lo sport è al primo posto nella scuola, stesso rango delle altre materie e insegnanti qualificati (oltreché ben pagati, ndr), molti spazi nel monte ore, molte strutture nuove e funzionanti. La nostra ultima legge sull’impiantistica sportiva scolastica è del 1975…. !!!!

La cultura sportiva è parte integrante nella formazione dei futuri cittadini. Significa l’Italia del futuro….

Fare sport non è solo “socializzante”. ma anche educativo dal punto di vista della salute…

L’Italia ha il tasso più alto in tutta Europa di crescita numerica dei bambini obesi o in sovrappeso… (dati OMS: il 35% dei bambini italiani è in sovrappeso o obesi)

Dal mondo del basket può partire una proposta: non sarebbe auspicabile introdurre il medico (pediatrico e sportivo) in ogni scuola dell’obbligo?

Matteo CardinaliEsperto di Problematiche dello Sport, Università di Perugia

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