A 20 anni dalla sconfitta degli Usa contro la selezione delle ex repubbliche sovietiche una squadra europea in finale grazie all’esplosione della Dumerc che ha trascinato la squadra che arriva a sfidare gli Usa imbattuta
Stati Uniti e Francia arrivano dunque imbattute nella finale femminile di sabato 11 agosto (ore 21) che avrà teatro la North Greenwich Arena di 22 posti che si affaccia sul Tamigi. Dopo una tripla finale Usa-Australia e Usa-Brasile del ’96 (Atlanta) una squadra europea giocherà la finale, ma non sarà la Russia campione d’Europa ma la Francia che mancava dai Giochi dal 5° posto del 2000 a Sydney ed è rientrata dalla porta principale riuscendo a lenire l’amarezza per la sconfitta della squadra maschile contro la Spagna.
Gli Stati Uniti hanno vinto le ultime quattro Olimpiadi, l’ultima sconfitta risale a 20 anni fa quando si affermò la squadra della Comunità degli Stati Indipendenti, come venne ribattezzata la selezione delle 12 nazioni dell’ex Urss. Solo la Georgia si rifiutò di farne parte.
Gli Stati Uniti di Geno (leggi Gino) Auriemma, la cui presenza in panchina era stata messa in dubbio dalle accuse, secondo la difesa false, di un tentativo di aggressione sessuale da parte di una donna nelle sue funzioni di agente della sicurezza della squadra durante una trasferta in Russia, si troveranno di fronte una Francia imprevedibile, senza l’esperienza di grandi appuntamenti internazionali ma con un potenziale atletico notevole che comprende molte giocatrici sopra il metro 80 e 90, anche se l’anima è la rivelazione di questa Olimpiade, Cèline Dumerc, trentenne di Tarbes che si è presa la sua rivincita nei confronti dell’americana Beck Hammon che un anno fa aveva portato la Russia al titolo europeo. Quando chiesero alla Hammon cosa pensava della francese, disse che non si ricordava il nome. Questo duello diretto in chiave polemica fra due giocatrici sotto il metro e 70 è stato il motivo conduttore della Russia che sperava di giocare la prima finale dopo i due bronzi di Pechino e Atene contro Cina e Brasile. La naturalizzazione della Hammon, nata nello Iowa, una delle migliori play mondiali, avvenuta prima di Pechino non è riuscita a dare quel quid in più alla squadra russa che oggi continua ad avere atlete eccellenti, e ammirate per il glamour anche se le star da copertina in questa edizione sono la statunitense Candace Parker, 24 anni, sorella minore di Anthony Parker dei Cavs e moglie del Sheand Williams dei Brooklyns Nets, la prima giocatrice a schiacciare nella NCAA, e la 31enne biondona Lauren Jackson che alla sua quarta Olimpiade ha avuto l’onore di portare la bandiera olimpica. A Candace e Lauren sono state dedicate anche servizi fotografici di nudo artistico, ma cestisticamente sono due giocatrici formidabili e serissime della WNBA, e lo dimostra anche il record dell’australiana che ha battuto a Londra il record del maggior punteggio totale nella storia dei Giochi e intende migliorarlo con la finale del bronzo.
E’ stata giudicata una delle più belle partite mai vista in un torneo olimpico la prima semifinale dei Giochi di Londra vinta dagli Usa contro l’Australia per soli 7 punti (83-76) che detengono il titolo da 20 anni, e sono allenati da Geno Auriemma. Il coach, 58 anni, nato a Montella centro di Avellino famoso per la castagna a 7 anni si è trasferito con la famiglia a Norrinston (Pennsylvenia) divenendo una leggenda della pallacanestro femminile e già premiato con la Hall of Fame per i successi con l’Unniversità del Connecticut (5 titoli, 11 Final Four Ncaa) e l’egemonia della nazionale femminile che data dal 1995.
E’ stata la nazione più sfortunata dei tornei di basket della XXX Olimpiade l’Australia incappata nel Dream Team nel torneo maschile nei quarti di finale e nella semifinale femminile contro gli Stati Uniti per la sconfitta contro la sorprendente Francia. Ma pur essendo sfavorite, avendo perso la finale nelle ultime 3 Olimpiadi e mancando della playmaker, Patty Taylor le Opals non si sono date per vinte e grazie alla nuova star mondiale femminile, la ventunenne Elizabet Cambage, 2,02 di altezza, apparentemente lenta ma coordinata, tecnicamente completa, capace di giocare spalle a canestro o tirare in sottomano o da fuori, ha tenuto in scacco le americane fino a un massimo vantaggio di 7 punti dopo 16 minuti.Importante anche sotto canestro e come carisma Lauren Jakcson, 1,95, 31 anni. vincitrice di tutti i più importanti trofei della WNBA.
L’Australia ha chiuso il 1° e 2° quarto in testa (24-20, 28-24), nel terzo la gara era ancora aperta (32-25), gli Usa non sono riuscite a staccare le rivali che sono tornate in testa (55-56 a -3’26 del 3° tempo. Il break decisivo dopo è arrivato all’inizio del 4° tempo, con le soluzioni e la rabbia di Tina Charles, Diana Taurasi, Cambage Parke e i tiri da fuori di Sue Bird che hanno dato 13 punti di vantaggio (81-68) alle americane sotto gli oggi di un tifoso d’eccezione, il commissioner David Stern.
Davvero una grande partita di Liz Cambage, nativa aborigena, una ragazza molto simpatica, già scritturata dalle Tulsa Shock, che ha segnato 28 punti, di cui ben 19 nel primo tempo, e solo quando è stata raddoppiata sistematicamente nella ripresa dalle lunghe americane, gli Stati Uniti si sono sentiti più sicuri.
Nell’altra semifinale la Francia non solo ha vinto, ma ha stravinto (17 punti, 81-64, 24-15, 14-16, 21-20, 22-13 contro la Russia che nel penultimo mondiale aveva battuto le americane ma non era riuscita a conquistare l’oro, unica sconfitta negli ultimi 20 anni degli Usa.
Celine Dumerc ha tessuto la trama vincente e segnato la tripla sul 59-51 che ha dato il via al break finale, la Francia ha tirato con percentuali da squadra maschile, il 59,1 totale, il 50 da 2, addirittura il 57,1 da 3 punti contro il 38,9 delle russe, ovvero il marchio di una grande difesa. Sugli scudi la Dumerc,11 punti,4/6, 3/5 da 3, 2 rimbalzi, 3 assist, un nome che adesso la Hammon (13 punti) difficilmente scorderà. Migliori marcatrici fra le francesi la Lawson-Wade (18) e la Gomis (15).
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Girone A
1.a giornata: Cina-Cze 66-57 (16 Ma, 14 Viteckova); Turchia-Angola 72-50 (13 Palazoglu; 11 Mauricio); Usa-Croazia 81-56 (14 Charles, 22 Izecic)
2.a giornata: Cina-Croazia 83-58 (28 Chen, 22 Mandir); Turchia-Cze 61-57 (11 Yilma, 19 Veseva); Usa-Angola 90-38 (14 Parker, 11 Guadalupe)
3.a giornata: Cina-Angola 76-52 (15 Chen, 12 Guadalupe); Cze-Croazia 89-70 (20 Elhotova, 20 Mandir); Usa-Turchia 89-58 (18 McCoughtry, 11 Vararli).
4.a giornata: Croazia-Angola 75-56 (23 Lelas, 15 Thomas); Turchia-Cina (82-55 (16 Yilmaz, 19 Chen); Usa-Cze 88-81 (18 Taurasi, 15 Zrustova).
5.a giornata: Rep.Ceka-Angola 82-47 (20 Zrustova, 18 Mauricio); Usa-Cina 114-66 (22 Turasi, 15 Song); Turchia-Croazia 70-65 (15 Hollingswort, 14 Lelas).
Classifica finale: 5/0 Usa; 4/1 Turchia, 3/2 Cina; 2/3 Cze, Cro; 0/5 Angola.
Girone B
1.a giornata: Russia-Canada 58-53 (14 Hampton; 20 Smith); Francia-Brasile 73-58 (23 Dumerc, 17 Souza); Australia- Gran Bretagna 74-58 (18 Jackson, 11 Leedham).
2.a giornata: Francia-Australia 74-70 (22 Gomis, 17 Batkovic); Russia-Brasile 69-59 (14 Belyakova, 15 Souza); Canada-Grean Bretagna 73-65 (18 Thorburn, 15 Leedham).
3.a giornata: Francia-Canada 64-60 (16 Gomis, 17 Thorbuurn) Australia-Brasile 67-61 (18 Kackson, 22 Costra); Russia-Gran Bretagna 67-61 (12 Belyakova,. 18 Stafford)
4.a giornata: Australia-Russia 70-66 (17 Cambage, 16 Osipova); Canada-Brasile 79-73 (14 Smith, 22 Souza); Francia-Gran Bretagna 80-77 (16 Lawson-Wade, 29 Weedman)
5.a giornata: Francia-Russia 65-54 (12 Dumerc, 14 Beljakova); Australia-Canada 72-63 (12 Snell, 17 Smith); Brasile-Gran Bretagna 78-66.
Classifica finale: 5/0 Francia, 4/1 Australia, 3/2 Russia; 2/3 Canada; 1/4 Brasile; 0/5 Gran Bretagna.
Fase finale
Quarti di finale
Usa-Canada 91-48 (19-8, 23-13, 26-10, 23-17); Australia-Cina 75-60 (22-16, 13-20, 20-16, 20-8); Russia-Turchia 66-63 (23-16, 11-12, 7-23, 15-12); Francia-Rep.Ceka 71-68 (16-12, 12-16, 13-23, 30-17).
Semifinali – Usa-Australia 86-73 (20-22, 23-25, 22-12, 21-4); Francia-Russia 81-64 (24-15, 14-16, 21-20, 22-13)
Finali – 11 agosto: ore 17 (*), 3°-4° posto Russia-Australia; ore 21; 1°-2° posto Usa-Francia
*Nota: in Italia un’ora in più