La squadra transalpina ha conquistato a Bucarest il 1° oro Juniores femminile mentre nelle stesse ore la nazionale A batteva alle Olimpiadi la Russia. L’Italia finisce all’8° posto, con 3 vittorie e 6 sconfitte e un vistoso crollo finale, si salva Elisa Penna.
Giornata indimenticabile per il basket femminile francese che a poche ore di distanza batte due volte la Russia. Tornata alle Olimpiadi batte le russe 65-54 vincendo la quinta partita consecutiva a Londra e il primo posto del girone mentre a Bucarest 65-61 la juniores conquista il primo oro juniores della sua storia dopo averlo sfiorato negli ultimi 3 anni, con due argenti e un bronzo. Una continuità di risultati che strappa anche la leadership continentale alla Spagna.
Di ben altro umore l’ambiente azzurro. Dopo l’argento delle cadette e la bella partenza a Bucarest con le due vittorie con la Slovenia e la Serbia che poi conquisterà il bronzo, c’è stata una doppia serie di 3 sconfitte fra la fase di qualificazione e quella finale intervallata dalla grande rimonta contro l’Olanda nel secondo tempo, con 20 punti di scarto, che però non ha avuto seguito. Perché la Russia ci ha dominato, e lo spirito della squadra si afflosciato facendo venire a galla i limiti di questa squadra frutto dell’esperimento del College Azzurro che presenta lati positivi e lati da rivedere. Ad esempio la necessità di un maggior lavoro sulla tecnica individuale, perché il gruppo è importante ma servono anche le personalità forti e creative per prendersi un tiro nel momento importante.
Il bilancio è di 3 vittorie e 6 sconfitte, di cui una doppia pesante (42 punti totali di scarto) contro le croate, in ben 10 classifiche siamo oltre l’11° posto. Questo riflette una classifica reale. Bruttissimo l’ultimo posto negli assist, l’aspetto creativo del gioco, della fluidità, della sicurezza, del contropiede, e da qui è derivato conseguentemente il problema nella selezione e l’esecuzione del tiro come dimostra il 15° posto.
Lo spirito di sacrificio ha permesso alla squadra il 3° posto dei recuperi, e il 10° delle palle perse, classifica ovviamente da leggere all’incontrario, ma le statistiche illustrano la carenza di una regista di grande personalità e con un tiro sicuro, come avevano invece le vincitrici e le serbe grazie al duello che hanno ingaggiato le due eccezionali bassotte, la francese Olivia Epoupa, 1,68 decisiva nella finale con 20 punti, 12 rimbalzi, 8/12 dalla lunetta, 5 assist, e la serba Alexanda Stanacev, 1,61,sullo stesso livello e che si sono sfidate all’ultimo assist e a superare i limiti della loro statura.
La Francia era stata battuta dalle russe di 10 punti, unica sconfitta, non ha commesso gli stessi errori, ha puntato sull’aggressione difensiva, i cambi di ritmo, e come in tutte le altre gare ha lasciato surplace le rivali nel finale. Rivincita spettacolosa.
Squadra multietnica, afrocaraibica, con 8 giocatrici di colore dai nomi esotici e un fisico atletico o qualità eccezionali, la spettacolosa parigina Epoupa, le lunghe Tourè (1,80), Sissoko (1.80), Djaldi-Tabdi (1,84), Manè (1,85), Ayayi (1,85), Badjane (1,90) e Agaye (1,95) prima nella stoppate. Mettiamoci anche una serba belgradese, Ljdia Turcinovic, 1,79, con la tipica sicurezza del basket d’origine e ben 5 ragazze sotto il limite dei 18 anni e abbiamo l’invidiabile cocktail del successo.
Le statistiche di squadra sono la radiografia della formazione di Stella Campobasso, la lady fiorentina responsabile del College Azzurro che al suo debutto internazionale aveva bisogno di un coach esperto al suo fianco, come ad esempio Giovanni Lucchesi artefice dell’oro di due anni fa. Ecco le cifre dell’Italia su cui riflettere e ripartire (fra parentesi la prima squadra nella specialità specifica): punti 13° 57,7 (Spagna 75,9); Rimbalzi 12° 39,1 (51 Russia); Assist 16° 7,7 (Spagna 15,1); Recuperi 3° 11,3 (Russia 12); Stoppate 13° 1,3 (Francia 4,6); Tiro totale 15° 196/596, 32% (Spagna 45,1%); Tiro da 2: 13° 150/418, 35,9 (Spagna 47,9%); Tiro da 3: 11° 25,8% (Spagna 37,9%); Tiri liberi 11° 32/81, 61,4%, Russia 71,1%); Palle perse: 10° 15,7 (Romania 26,2); Tiri tentati 7° 46,4 (Russia 52,8); Tiri da 3 tentati: 3° 19,8 (Svezia 26,1); Tiri liberi: 12°, 14,7 (Russia 24,3).
Votate nel Quintetto Ideale: la francese Olivia Epoupa (Parigi 30-4-94, pg, 1,68) e anche MVP con 8,4 punti, 6,7 rimbalzi, 4,6 assist (1° posto), 2,1 recuperi; la serba Alexandra Stanacev (25/9/84, pg, 1,61) con 14 punti, 3,8 rimbalzi, 4,4 assist, 2.a nel tiro (49%) e assist, 23 punti con Slovacchia e Russia; le russe Alexandra Marchenkova (Mosca 4-1-94, pf, 1,83) 10,9 p, 7,7 ri, 2,2 a, 2a can fatti per gara e rimbalzi offensivi, 20 punti e 7 rimbalzi nella finale, e Albina Razheva (16-11-94, pf, 1,88) p.12,4, 7,3 ri, 0,7 a, 2 doppie doppie e l’olandese Kournety Treffers (Den Helder 8-8-94, pf, 1,86) p. 12,2, 7,7 r., 1,4 as, 2 doppie doppie e 5 volte in doppia cifra (21 con l’Italia).
Per quanto riguarda le italiane, la miglior partita individuale è stata della cremonese Giulia Bona, 1,81, decisiva con la Serbia (20), alla fine la bergamasca Elisa Penna, 1,87, ha fatto una discreta figura, al 1° posto nei punti (7,7), rimbalzi (6) e recuperi (1,6), negli assist solo al 34° posto la pesarese Reggiani (1,8), oltre il 40° posto la nostra miglior marcatrice (Penna) e stoppatrice (Minali).
Per le squadre femmininili ancora due appuntamenti: l’europeo under20 a Debrecen il mondiale Under17 ad Amsterdam che ha chiamato 3 azzurre della under 18 di Bucarest, Penna, Gambarini e Peresson.
[email protected]
Riproduzione Riservata