Effigiato come uomo-simbolo del rinnovamento, il suo contratto è stato passato a Cantù, mentre fra qualche ora Anderson firmerà in Spagna, magari per l’Unicaja che ha preso Fran Vazquez. NBA: Lin intasca 25 milioni da Houston, il 40ennne Grant Hill sceglie i Clippers.
Poteva essere il cardine del rinnovamento, invece Pietro Aradori (23 anni, 1,94) ha scelto Cantù con un biennale. E’ passato nel cielo senese quasi come una meteora anche se è uno dei pochi giocatori della Montepaschi ad essere proclamato MVP della settimane, un onore rarissimo per i giocatori italiani. Il suo allenatore di club non l’ha portato nemmeno agli europei in Lituania, eppure nel 2007 era già un protagonista in Euroleague con la maglia Armani.
Il suo contratto con Siena non era ancora scaduto, deve essere successo qualcosa nel rapporto col club riguardo il contratto dove era approdato dopo le esperienze di Imola, Milano, Roma (con Repesa), Biella (con Luca Bechi vince il Premio dei Passignano Flippers per il Giocatore più Progredito) e Siena. Nando Gentile l’ha lanciato a Imola, in nazionale ha mosso i primi passi con Carlo Recalcati il quale ha sempre ammirato della guardia-ala bresciana un istinto naturale per il canestro.
E’ anche un personaggio positivo, certamente l’elemento giusto per Cantù ”linea verde” che ha firmato due giovani e talentuosi americani (Smith e Tyus) e il centro azzurro Cusin, e vede sbocciare il talento di Awudu Abbas, principale protagonista degli Europei Under 20, sul quale ha investito Stefano Sacripanti. Si parla del CT della Under 20 il cui gioco riflette proprio la tradizione della scuola canturina che gli ha permesso di allenare la prima squadra passando poi a Pesaro e Caserta fino a diventare il candidato azzurro della nazionale prima dell’investitura di Pianigiani.
Mentre il mercato italiano cerca di assicurarsi i pezzi migliori del’ex Benetton, come DeNicolao vicino alla firma per Varese (il giocatore più ambito è Cuccarolo, 2,12) ragionando sull’affare Aradori si notano due singolari coincidenze. La prima è che Pianigiani, lasciata Siena, l’ha subito convocato perle qualificazioni europee. La seconda è che il trasferimento di Pietro è stato ufficializzato proprio il giorno in cui il sito dell’Euroleague, sempre aggiornatissimo, dedica la seconda puntata delle 23 partecipanti alla Montepaschi e in un abbozzo di squadra molto incerto, il tiratore col gel figura fra i confermati Anderson, McCalebb e Aradori. Non solo: a Pietro-martello viene dedicata addirittura la foto come la pedina-chiave della svolta così commentata: “non c’è dubbio che la Montepaschi sia sempre concentrata sull’obiettivo di battersi per il titolo che ancora gli manca”. Speriamo vada a finire così, intanto sarebbe magari meglio far pubblicare la foto di uno dei nuovi, Hackett o Sanikidze.
Il maggior trasferimento europeo è però quello di Fran Vazquez. Ne avevamo parlato nei giorni scorsi. Il “signore della stoppata” (29 anni, 2,09, 181 totali) lascia Barcellona carico di titoli per tornare all’Unicaja di Malaga che nella trattativa ha ceduto Alex Abrines, MVP dell’Europeo Under 18 e punto di forza della Under 20.
Perdita importante, chiaramente il simpatico Fran voleva giocare di più e arrivare alla nazionale dove ha dovuto lasciare il posto al collega Sergi Ibaka, che il suo lavoro lo fa da n.1 nella NBA. C’est la vie… In Spagna l’alcalde (il sindaco) di Valladolid porta in tribunale la Lega Endesa per essere stata esclusa per un debito di 148.000 euro, un segnale pericolosissimo considerate le decisioni della Lega italiana e la Fip. Ma i nostri politici, su queste cose, amano più farsi pubblicità e Zaia, il governatore trevigiano, che avrebbe dovuto aprire un tavolo e dialogare con Benetton, Lega e Fip per sostenere la cordata conterranea, adesso propone umoristicamente una Lega Veneta di basket. A noi sta molto simpatico, e non solo per quella fola dei somari messi a pascolare sulle piazzole per evitare il costo e i rumori dei tagliaerba, ma è lo stesso che si è fatto soffiare la candidatura olimpica da Roma che sappiamo bene che fine ha fatto, cavandosela con un paio di interviste. Avrebbe potuto fare gioco di squadra, almeno, con il CONI e il Governo italiano e proporre: ok Roma cara, tu hai la priorità, capiamo ma se il CIO o per un’altra ragione questa candidatura salta noi automaticamente ci presentiamo per quella successiva. Un’ottima occasione per dimostrare che un’Olimpiade a basso costo e impatto ambientale si può fare nella culla dell’ultimo boo economico italiano.
Tornando all’Euroleague, l’Unics Kazan, l’avversario di maggior spessore di Cantù per l’ultimo posto in palio nelle qualificazioni, ha firmato un paio di comprimari di lusso del Panathinaikos. Si tratta di Ian Vougiuikas (27,2,11, 7,2 punti, 2,2 rimbalzi) che ha giocato alla St.Louis University e Kostas Kaimanoglu. Non si sa invece per chi firmerà Alex Maric, il centro che al Panathinaikos ha sostituito Nikola Pekovic. Nato in Australia da famiglia serba, fa parte come David Andersen della selezione dei “canguri” in preparazione per i Giochi che nel primo dei due test-match con la Spagna, ha perso per 75-69 a Granada (Pau Gasol 22 punti, Marc infortunato, Navarro a secco) confermandosi una possibile guastafeste. E’ previsto un secondo test per stanotte a Malaga, forse Anderson ne approfitterà per accordarsi col Real Madrid (o con l’Unicaja?) con grande gioia di Siena costretta ad alleggerire il budget con un cartellino da 1,5 milioni di euro.
L’Australia non ha la torre Bogut, ex n.1 del draft, infortunato, il cecchino è l’aborigeno Patty Mills, il cambio di Tony Parker negli Spur che fuori il boss ha segnato 62 punti in 2 gare. In Australia è nato Kyle Irving quando il padre del n.1 del draft 2011 giocava da quelle parti, i dirigenti della Federazione hanno provato a offrirgli una maglia per Londra ma lui ha detto che aspetta il suo turno, convinto di essere chiamato al prossimo giro da Mike Kryszewski, il suo coach di Duke e del Dream Team. Fra gli “aussies” anche l’oriundo italiano Dellavedova, quasi omonimo dell’eroico fante di Valerio Bianchini, il veneto Della Vedova dello scudetto di Roma, molto meglio come talento di Tony Maestranzi e di Jeff Viggiano. Occasione persa per i nostri dirigenti e allenatori e agenti per i quali chi trova un passaportato trova un tesoro. Peccato che poi, fatti i conti, costino di più e forse rendano di meno.
Nella NBA l’ingaggio di Jeremy Lin (14,6 punti, 3 rimbalzi, 6,2 assist, e una…operazione al ginocchio) per 25 milioni di dollari da parte degli Houston Rockets ha fatto sbellicare dalle risa Carmelo Anthony, suo compagno a New York, fattosi portavoce di del club che difatti convinta di aver fatto un miglior affare con Raymond Felton, Jason Kidd e Pablo Prigioni in questo ruolo, non ha pareggiato l’offerta.
E’ una storia tipica da Spaghetti League, e significa che nella NBA tutto quel che luccica non è oro. Succede che Houston gli offre un decadale e subito lo scarta, D’Antoni ai quali piacciono i play come Lin lo chiama a New York (nel passaggio sembra ci fosse anche un pre-contratto da 100 mila dollari con Teramo…). Eccolo diventare nel giro di pochi giorni l’idolo del Madison e far schizzare il merchandising sui mercati asiatici. Pochi mesi dopo Houston, ai quali piacciono i giocatori dagli occhi a mandorla, lo ricopre d’oro, quasi spinta da un complesso di colpa. Vedremo chi avrà ragione, intanto il mago del mercato ha messo le tende ad Atlanta, si tratta di Danny Ferry, accolto come un semidio dal Messaggero e meno importante di Brian Shaw. Come gm in pochi giorni ha fatto risparmiare 87 milioni di dollari agli Hawks metendo sul mercato Joe Johnson e altri orchestrali di buon livello, che progetti a sorpresa il colpo Howard?. Da parte sua Portland, ha fatto entrare nel direttivo Phil Jackson, considerato il successo che Pat Riley ha avuto a Miami.
Ormai, con 30 franchigie, ogni anno sempre più competitive, anche gli “armadi” costano un occhio della testa, e il mercato-vintage che sembrava aver già toccato il punto più alto con il rinnovo per 3 anni di Kevin Garnett e la cessione di Ray Allen, 35 e 36 anni, regista l’ingaggio da parte dei Clippers di Grant Hill in uscita dai Suns il quale entro l’anno spegnerà la quarantesima candelina. Nell’ultima stagione la sua media è stata di 10,2 punti, con 3,5 rimbalzi, 2,2 assist per 28 minuti. Fra l’altro, le ginocchia gli sono state ricostruite, e pure i Knicks e i Lakers gli facevano la corte. E poi dicono che nel doman non v’è certezza…
[email protected]
Riproduzione Riservata
1 commento su “Aradori riparte da Cantù, la cornucopia NBA”