NBA INSIDE – Siempre Mo corre per beneficenza a Hollywood, mentre i Knicks hanno confermato Mike Woodson, voluto dai 3 bigs, ma il coach degli 11 titoli è sempre sulla bocca di tutti. Boston nei guai stanotte alle 2 (diretta Sky): Avery Bradley operato alla spalla.
La generosità della NBA è dimostrata dal divertente “caso Woodson”. E’ stata sufficiente una sola vittoria nei playoff (per soli 2 punti e dopo 3 sconfitte..), anche se ha spezzato la serie di 13 sconfitte consecutive che durava dal 2001, per la riconferma di Mike Woodson con un contratto di più anni. E siccome i Knicks non hanno svelato la durata ne le cifre e questo ha ridato immediatamente slancio alle voci che se le cose non dovessero andare bene Phil Jackson sarebbe pronto a tornare in panchina dopo aver chiuso l’anno passato con 11 titoli come coach dei Lakers.
“Jackson è un grande coach, si è parlato a lungo di lui ma è un discorso che non mi riguarda, il mio compito è allenare i Knicks per il tempo che il mio presidente Dolan vorrà”, ha detto l’omone nero col pizzetto e il pallino per la difesa che assunto l’estate scorsa come vice di D’Antoni il 14 marzo ha preso il suo posto e finito la stagione con 18 vittorie e 6 sconfitte.
“Dal primo giorno di lavoro ha reso responsabili i giocatori della situazione e abbiamo visto un significativo miglioramento”, questo il commento di James Dolan mentre Ben Grunwald, vicepresidente e general manager e suo grande amico dai tempi in cui giocavano a Indiana University, ha detto “che nessuno meritava più di lui, ed è l’allenatore giusto per far crescere ancora la squadra”.
I playoff di Woodson saranno ricordati anche per i soli 67 punti segnati a Miami, i 70 punti al Madison, ma “Woody” aveva dalla sua il trio che conta, Anthony, Stoudemire e Chandler. Mike D’Antoni ha pagato il suo rapporto con Anthony, non era stato contesto dello scambio con Gallinari e la star non gli è stato amico, e saputo che il suo allenatore aveva proposto uno scambio per Deron Williams (Nets) è andato dal suo presidente a chiedere la testa dell’allenatore nonostante un altro anno di contratto.
Intanto la guardia dei Knicks, JR (in realtà di chiama Earl Joseph) Smith, il tiratore che aveva giocato in Cina durante il lock-out, è stato arrestato a Miami perché circolava con una patente non valida e ha passato una notte in carcere.
A proposito di panchine, Micheal Jordan indugia per l’operazione-rilancio dopo che i suoi Charlotte Bobcats con 5/59 hanno ottenuto il record negativo di sconfitte nella storia della NBA, e con Brian Shaw, assistente dei Pacers ed ex star del Messaggero di Gardini, salgono a 9 i candidati alla panchina: il settantenne Jerry Sloan, ex Utah, Pat Ewing, Nate McMillan, David Joerger, Mike Malone, Nate Tibbetts, Mike Dunlap e Stephen Silas, quest’ultimo il figlio di Paul Silas il coach di questa stagione che passa ad altri incarichi dentro il club.
Erik Spoelstra, giovane coach dei Miami, ha fatto una sciocchezza criticando gli arbitraggi della serie con Indiana dopo l’allenamento di tiro del 24 maggio ed è stato multato di 25.000 dollari, e così ha battuto il collega sconfitto Frank Vogel che aveva accusato i Miami di essere una compagnia di cascatori che gli arbitri lasciavano fare.
Nonostante i rapporti potrebbero non essere più idilliaci, dopo le critiche di Kobe a Pau Gasol nella semifinale con Oklahoma, i due sono soci di un cavallo che corre per beneficenza. Si chiama Siempre Mo, un castrone di 4 anni che corre questo fine settimana all’ippodromo di Betfair Hollywood con l’ambizione di vincere le prestigiose “Triple Stakes”. La giubba del fantino è gialla con la L dei Laker in rosso, e berretto rosso.
Mentre stanotte (ore 2, live su Sky Sport) Boston cerca al Garden il quarto successo con i 76Sixers nella bella con Filadelfia per giocarsi la finale dell’Est con Miami (vincitrice per 4-2 di Indiana), Avery Bradley si opera alla spalla. Davvero sfortunato, con i problemi alla caviglia di Ray Allen si è dimostrato, oltre a un ottimo difensore, anche il giocatore-chiave, l’assenza è causa anche della flessione di Rondo che si è giovato di questa guardia che l’ha aiutatomin regia, mentre il vecchio Allen è un cecchino puro, e non sta tirando bene. Il 21enne texano, m.1,88, a metà aprile ha avuto una serie strepitosa coincisa con importanti vittorie esterne di Boston, segnando 28 punti ad Atlanta e 22 con Charlotte e poi 23 in casa con Orlando
Oltre alla diretta di gara 7, Sky Sport ha programmato anche per lunedì notte (ore 2.30) la diretta della finale della Eastern Conference fra Miami e la vincente di Boston-Filadelfia. L’altra finale comincia domani con San Antonio-Oklahoma, prime due gare in Texas che ha vinto l’anno scorso con Dallas.
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